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Il fascino dell’amare

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Io voglio amare come posso e per quanto posso; insomma, ascolto la mia coscienza. Io, prima di tutti e soprattutto, amo me stesso se ho il coraggio di dire quello che penso. Amare me stesso è basilare per rilanciare l’amore. Questo è il punto di riferimento che permette di amare gli altri e tutto quello che esiste nel creato. Se io amo, il mio cuore non invecchia mai. Se non amo sciupo la mia dignità. Se amo con disinteresse mi esprimo in bellezza. Se amo sinceramente non sono indifferente. Io amo se sono costante.

L’amore sincero si offre senza malizia, perciò è destinato a durare per sempre. Io amo perché dall’amore si sprigiona la luce che coinvolge il mio spirito nell’armonia del creato; quella luce mi infonde il desiderio di esistere. Se io amo sono amato. L’amore è potente, ci coinvolge, ci avvicina di più a Dio che è la sorgente dell’amore. Io amo perché traggo beneficio nel mio intimo che corrisponde all’equilibrio dell’anima, alla pace nel mio spirito, a una sensazione di paradiso. Non posso amare tutti perché è questione di carattere: c’è chi è refrattario, chi è indifferente, chi è velatamente ingrato nel respingere l’amore perché non spera. La colpa è di quel mondo profano che non vuole amare ma solo arricchirsi a scapito degli altri seminando delusione, sofferenza e sconforto. Le forze del male non prevarranno.

Io amo perché spero, pertanto semino positività. Io non mi lascio rubare la speranza perché credo nella potenza dell’amore di Dio che penetra i cuori. L’amore di Dio è quel raggio di luce che illumina la mente e stuzzica il cuore a produrre amore per la persona stessa e verso le persone. Io amo se collaboro, se mi immedesimo nelle fatiche e nelle difficoltà degli altri e non voglio creare ostacoli. Se amo induco alla reciprocità, non contraddico un mondo che desidera migliorare. Se amo me stesso dimentico il trascorso che non amo ricordare, per rivivere.

Amo il prossimo se rinuncio alle critiche. Amo il creato se lo osservo, lo elogio e non lo offendo. Io amo se concilio, se perdono, se comprendo le persone in difficoltà e offro aiuto. Il mio carattere è estroverso, infonde allegria e positività perché desidera amare. Amare significa partecipare alla vita, non essere indifferenti, avere brio, considerare gli altri come componenti utili a comporre la famiglia umana. Insomma, amare significa rispettare perché se Dio ci ha creati, anche se piccoli nel fisico e nello spirito, siamo tutti utili in quanto nessuno è indispensabile.

Io riesco ad amare di più se cerco di abbassare il livello della mia reputazione, ne guadagna la mia immagine. Se la volontà è carente sembra complicato e difficile amare. Il rovescio della medaglia recita che amare, più è complicato più affascina. L’amore annulla le esasperazioni, si esprime nell’equilibrio e imprime con forza la capacità di ricondurre a Dio il mondo intero.

Battista Einaudi

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