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Imu: sconto sulle case date in comodato

TASSE Nella Giunta comunale si è tornati a parlare di un’agevolazione per l’Imu pagata dai proprietari che concedono in comodato gratuito un appartamento ai parenti fino al secondo grado.

«Vorremmo poter equiparare queste abitazioni alla prima casa», spiega il sindaco Bruna Sibille, «ma i tagli operati dallo Stato sui trasferimenti ce lo impediscono. Intendiamo però ridurre l’aliquota dall’attuale 0,76% allo 0,70%. Questo sarà possibile se, come è stato promesso, arriveranno i soldi del cosiddetto “fondo di solidarietà” dell’Imu».

La riduzione di aliquota dallo 0,76 allo 0,70 dell’Imu per abitazioni e pertinenze date in comodato d’uso a parenti (sono 1.467) o affini (83) comporta un minor gettito di 40.000 euro. Il numero di contribuenti interessati è circa 1.100.

«Grazie all’avanzo di amministrazione, che è di circa 1.700.000 euro», spiega l’assessore alle finanze Gianni Fogliato, «dopo aver accantonato le quote previste dalla legge per gli investimenti e per le eventuali morosità nei pagamenti da parte dei cittadini, possiamo destinare 90.000 euro alla parte corrente. Di questi 40.000 intendiamo destinarli alla riduzione dell’Imu dovuta per le abitazioni date in comodato ai parenti fino al secondo grado».

La modifica all’aliquota deve essere approvata al più presto perché possa essere operativa già con l’acconto Imu di giugno. «Per questo porteremo la delibera al voto del Consiglio comunale il 23 aprile», aggiunge Fogliato.

In merito alle imposte locali, l’attenzione è sempre elevata anche sulla questione Tares, la nuova tassa rifiuti che già si prospetta un pasticcio peggiore di quello dell’Imu. Nei giorni scorsi Bruna Sibille ha partecipato, in qualità di relatrice, alla Commissione finanze dell’Anci, dove si parlato di Imu, Tares e pagamenti della pubblica amministrazione.

«Sulla Tares la discussione, che è stata tesa e anche dura, segna una divaricazione fra i sindaci e i tecnici nazionali. Purtroppo l’accordo che è in via di conclusione con il Governo non è adeguato alla situazione che riscontriamo presso i Comuni».

La situazione è ancora confusa, ma pare che le prime due rate della Tares saranno riscosse secondo le regole della Tarsu e rappresenteranno un acconto. La rata di dicembre invece sarà versata ai Comuni secondo le regole della Tares (e quindi ci sarà un conguaglio) per la parte ordinaria, mentre la parte straordinaria, e cioè la tassa di 30 centesimi al metro quadro, andrà versata separatamente allo Stato mediante F24. Altri aggravi di tempo (oltre che economici) per i contribuenti. «Si tratta quindi solamente di una dilazione di pagamento», dice arrabbiata Bruna Sibille, «che lascia invariato l’importo. Mi auguro davvero che, da qui a dicembre, si crei un governo che abbia maggiore autorevolezza e dimostri sensibilità su questa spinosa materia: certamente noi sindaci non deporremo le armi e sappiamo di poter contare sull’appoggio dei parlamentari del territorio».

Diego Lanzardo

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