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Alba si destreggia nella crisi

Alba: è possibile riaccendere il riscaldamento fino a lunedì 2 maggio

CONSIGLIO La recessione costringe alla vigilanza: gli albesi tengono gli occhi puntati su come il denaro viene gestito. Perciò lo scorso Consiglio comunale – raccontato in diretta da Gazzetta su piattaforme on line come Facebook e Twitter – si trascinava aspettative, ansie, timori. Il sindaco Maurizio Marello, di fronte ai consiglieri di maggioranza e opposizione, ha illustrato il bilancio consuntivo 2012, il racconto dei movimenti di ogni centesimo speso o incassato dalla macchina pubblica.

I risultati del bilancio, già anticipati da Gazzetta nelle scorse settimane, sono stati comunicati dall’assessore alle finanze, Franco Foglino, il quale ha dichiarato: «L’esercizio chiude con un avanzo di amministrazione pari a circa 9,2 milioni di euro, di cui solo 4,2 sono utilizzabili dal Comune a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. Non si era mai visto, negli ultimi anni, un simile risultato: possiamo dire che, in un periodo di recessione del tutto paragonabile a quello del 1929, la città ha saputo tenere la testa alta, rispondere con determinazione, migliorare lo standard dei servizi. Un dato su tutti: circa 7 milioni di euro dedicati alle spese per investimenti».

Ma dietro all’eccellenza si agitano spettri. L’Assessore ha infatti osservato come il Comune soffra di progressiva solitudine, abbandonato dallo Stato e dagli enti superiori: «Rispetto allo scorso anno, da Roma arrivano circa un milione e 750 mila euro in meno. Considerando le aliquote fiscali, Alba versa nelle casse dello Stato circa 200 milioni di euro l’anno. Di questi, solo due ci vengono restituiti sotto forma di finanziamenti diretti». Rispetto al traballare dell’aiuto da Roma, Foglino ha precisato: «Con l’innalzamento dell’Imu siamo riusciti a recuperare 600 mila euro. Per compensare i tagli, siamo stati costretti a contenere la spesa».

A proposito di spesa corrente, la Giunta di Maurizio Marello è riuscita a risparmiare, rispetto allo scorso anno, circa un milione e 900 mila euro. Di questi, 600 mila sono da attribuire alle operazioni di razionalizzazione dei costi della macchina comunale e al taglio del personale: nel 2011 Marello spendeva per i dipendenti 6 milioni e 600 mila euro, nel 2012 solo 6 milioni.

Non concorda con l’impostazione il centrodestra, che ha votato contro la delibera di bilancio: dietro ai grandi numeri sembrano nascondersi piccole voci finanziarie che odorano di errore, confusione o scarsa efficienza (vedi articoli a lato).

Matteo Viberti

Abitare in una città a debito zero non basta

Parole, affetti, emozioni: l’economia si intreccia all’entusiasmo, alla rabbia e all’orgoglio durante il Consiglio comunale del 30 aprile. Si discute il bilancio 2012, ovvero del modo in cui gli euro pubblici sono stati spesi, incassati, gestiti. Claudio Tibaldi, capogruppo del Partito democratico, ha osservato: «Uno dei nodi cruciali è rappresentato dalla lotta all’evasione fiscale: nel corso del 2012, a fronte di accertamenti per 810 mila euro, sono stati i n c a s s a t i 490 mila euro ». Tibaldi ha poi sottolineato l’impegno dimostrato dal sindaco Maurizio Marello in uno dei settori portanti della macchina pubblica, il sociale. «Le quote a favore del consorzio socio-assistenziale Alba, Bra Langhe e Roero hanno superato il milione di euro, pari a una quota di 32,91 euro per abitante. Alla cifra sono stati aggiunti 200 mila euro straordinari, un impegno senza precedenti. Nel 2010 il Comune spese 11 milioni e 400 mila euro: nel 2012 la cifra ammonta a ben 15 milioni, il 32 per cento in più. In periodo di crisi, siamo riusciti a migliorare la qualità di vita collettiva».

Ma l’opposizione si barrica in trincea. Ha spiegato il consigliere della Lega nord Bruno Ferrero: «Nonostante il positivo avanzo di amministrazione, il saldo risulta in progressiva diminuzione: nel 2009 vantavamo un patrimonio di 14 milioni e 400 mila euro, nel 2011 di 12 milioni e mezzo e nel 2012 di soli 5 milioni. Inoltre, i servizi a domanda individuale registrano perdite consistenti. Ad esempio, il Teatro, con un segno negativo pari a mezzo milione di euro, una situazione inaccettabile».

Il consigliere del Popolo della libertà Carlo Castellengo ha invece ricordato come «la pressione fiscale risulti in progressivo incremento. È un dato da non dimenticare, perché colpisce le famiglie e i singoli individui». Anche Lorenzo Paglieri (Pd) osserva: «Alcune voci del bilancio vanno riviste. Ad esempio, la partecipazione del Comune i n Egea, azienda virtuosa e immune alla crisi. Nel 2012, le quote azionarie hanno reso al Comune 49 mila euro, un’inezia di fronte alla portata dell’investimento iniziale effettuato».

Infine, il sindaco Maurizio Marello, il quale chiude indignato per l’atteggiamento oppositivo manifestato dal centrodestra. Marello: «I soldi in cassa sono d i m i n u i t i per una semplice ragione: abbiamo estinto tutti i mutui. Possiamo dire di abitare un Comune a debito zero, cosa che ci consentirà di non incrementare la pressione fiscale sui cittadini. Oggi il Consiglio approva un esercizio finanziario senza precedenti. Non possiamo affermare di “non sentire la crisi”, ma Alba funziona come una famiglia di quattro o cinque persone che percepisce due buoni stipendi: pensiamo con oculatezza al futuro, non indugiamo in inutili sprechi, magodiamo di uno stato di salute invidiabile».

m.v.

CARLO BO Il Pdl: «Niente scuola alla Moretta»

Parliamo con Carlo Bo, capogruppo del Popolo della libertà. La sua opposizione al bilancio consuntivo 2012 è stata dura e irrevocabile.

Che cosa non la convince del bilancio consuntivo 2012, Bo?

«Dobbiamo riconoscere un oggettivo incremento della pressione fiscale sui cittadini. Solo l’Irpef ha comportato un prelievo di circa 650 mila euro aggiuntivi. Le entrate tributarie del Comune ammontavano nel 2012 a circa 21 milioni di euro, quando nel 2011 erano a 20 milioni e nel 2010 addirittura a 15. Numeri che parlano da sé: le entrate tributarie finanziano il 90 per cento della spesa corrente».

Come si potrebbero “risarcire” i cittadini del sacrificio richiesto?

«Bisognerebbe gestire in modo oculato la spesa corrente. Perciò proponiamo al Sindaco l’istituzione di un tavolo di lavoro, un confronto politico che sappia analizzare ogni singola voce di spesa e risparmiare laddove possibile. Ad esempio, a causa del vincolo imposto dal Patto di stabilità non sarà possibile utilizzare i quattro milioni di euro dell’avanzo di amministrazione per realizzare – come ipotizzato da Marello – la nuova scuola della Moretta. Perché non usarli per soccorrere le fasce deboli della popolazione, per il sostegno sociale, per rivitalizzare le aziende in seria difficoltà?».

Infine, il tema del teatro e dei cosiddetti “servizi a domanda individuale”.

«Il teatro, il museo Eusebio, l’Istituto musicale, nel complesso, i servizi hanno registrato un deficit di circa 850 mila euro. Credo che il 90 per cento degli albesi non li frequenti. Vai a spiegare a un cassaintegrato la ragione per cui il Comune utilizza denaro pubblico per appianare i debiti di strutture che, come nel caso dell’Istituto musicale, attirano utenti da fuori Alba».

m.v.

Come nel 1929

L’esercizio chiude con un avanzo di amministrazione pari a circa 9,2 milioni di euro, di cui solo 4,2 sono utilizzabili dal Comune a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. Non si era mai visto, negli ultimi anni, un simile risultato: possiamo dire che, in un periodo di recessione del tutto paragonabile a quello del 1929, la città ha saputo tenere la testa alta, rispondere con determinazione, migliorare lo standard dei servizi. Un dato su tutti: circa 7 milioni di euro dedicati alle spese per investimenti.

Franco Foglino, assessore alle finanze di Alba

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