Bob Dylan “inedito” nelle foto di Joe Alper in mostra da Harari

ALBA Sarà inaugurata giovedì 16 maggio, alle 18, alla Wall of sound gallery, in esclusiva europea per il 50° anniversario di Blowin’ in the wind, la mostra Dylan before Dylan con le storiche fotografie inedite di Joe Alper, scattate tra il 1961 e 1965. «Come l’anno passato per la mostra di Art Kane», spiega Guido Harari, «editing delle immagini, restauro dei negativi originali e stampa sono stati realizzati presso la nostra galleria, con l’attenta supervisione di Edward Elbers, manager della Joe Alper photo collection Llc, che ha trascorso ad Alba una settimana. Queste immagini sono disponibili per i collezionisti e gli appassionati di tutto il mondo in edizioni numerate, timbrate e firmate dal figlio di Alper, George». La mostra, che conta più di 50 immagini stampate in vari formati, è impreziosita da una selezione di fotografie, altrettanto storiche e raramente viste, di grandi artisti jazz e folk, da Aretha Franklin a Joan Baez. La mostra rimarrà aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, domenica dalle 15.30 alle 19.30. La sera di giovedì, alle 21, il Teatro sociale di Alba ospiterà una serata tutta Dylan con Guido Harari e la proiezione del film di Martin Scorsese Bob Dylan. No direction home, con ingresso libero.

«Il progetto di questa mostra nasce un paio di anni fa», racconta Guido Harari. «Curiosando su eBay, mi sono imbattuto in alcune immagini giovanili di Bob Dylan, senza supporre che, dietro di esse, ci fosse una storia parallela e altrettanto importante da riportare alla luce, quella del fotografo Joe Alper. Quando ho afferrato che la vendita delle stampe era stata organizzata dal nipote di Alper e che quelle immagini non erano mai state esposte prima, ho proposto alla famiglia un progetto di recupero dei negativi originali. L’idea è stata accolta con grande interesse. Nonostante la digitalizzazione dell’archivio sia stata avviata già da alcuni anni, a oggi Edward Elbers, cognato di Alper e manager della Joe Alper photo collection, si sta ancora dedicando alla catalogazione degli oltre 800.000 negativi nonché all’identificazione di tutti i soggetti ritratti. Ho selezionato le immagini in mostra con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico il lavoro di Alper in tutte le sue pieghe: non solo Dylan, ma anche le altre sue grandi passioni, come il jazz, il blues e il folk di quei primissimi anni Sessanta. Alper ha firmato numerose importanti copertine di dischi per giganti come John Coltrane, Thelonious Monk, Sonny Rollins, Charlie Mingus, Pete Seeger. Ogni aspetto del progetto è stato realizzato presso la nostra galleria insieme a mia moglie Cristina e a Elbers. A riprova del fatto che, pur essendo operativi in una piccola realtà com’è quella albese, possiamo competere con le grandi gallerie internazionali».

«Quando incontra Dylan nel 1961, Joe Alper ha trentasette anni, venti più del giovane cantautore arrivato dalla provincia a New York in cerca di fortuna. Insieme alla moglie Jackie, Alper documenta e sostiene con fervore i giovani cantautori folk che gravitano nella provincia per esibirsi in piccoli coffee house come lo storico Caffe Lena». Ricorda ancora Harari: «Tra i giovani musicisti ospiti degli Alper c’è anche Dylan, che non ha ancora inciso il suo primo disco. Bob non mancherà di fermarsi più volte nella loro casa di Brandywine Avenue. Ha appena vent’anni e si trova a New York da quattro mesi dopo aver girovagato dal natio Minnesota per mezza America, assumendo un numero imprecisato di identità. Ed è nell’aprile del 1962 che Alper lo accompagna con la sua auto alla prima seduta di registrazione con il leggendario produttore John Hammond per quello che diventerà The freewheelin’ Bob Dylan, l’album che include l’immortale Blowin’ in the wind. Proprio per questo approccio informale il valore storico di queste immagini è inestimabile».
Bruna Bonino

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