L’ACQUA potabile costa di più

Acqua, l'oro blu

BOLLETTE Sono destinate ad aumentare le tariffe dell’acqua potabile. Lo si apprende dalla conferenza dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale 4 (Ato) per la gestione del servizio idrico integrato cuneese che, nell’ultima riunione, ha approvato il nuovo metodo tariffario transitorio fissato per l’energia elettrica e il gas. Ha spiegato Giuseppe Rossetto, vicepresidente della Provincia e delegato alla responsabilità dell’Ato dalla presidente Gianna Gancia: «Il nuovo sistema di calcolo comporta una metodologia di determinazione delle tariffe transitorie per il 2012-2013 che, nel rispetto dell’esito referendario, elimina la quota di remunerazione del capitale investito. L’applicazione delle tariffe comporta aumenti di moderata entità sia per lo scorso anno che per quello in corso, anche se è probabile che, su richiesta dell’Ato e in accordo con i gestori, i rincari relativi al 2012 non vengano applicati, in modo tale da non mettere in ulteriore difficoltà famiglie e aziende. Di pari passo, verrà proseguito il Piano degli investimenti e rafforzato il potere di controllo dell’Ato, che si è dato un’organizzazione più capillare sul territorio».

Numeri alla mano, dei 45 gestori cuneesi di acqua potabile quelli a cui l’Aeeg potrebbe consentire di applicare nel 2013 gli aumenti maggiori sono Sisi, Alse, Acque potabili e Infernotto acqua, i quali potrebbero avere la possibilità di incrementare le tariffe fino a un massimo del 13,4 per cento. Le tariffe di Calso potrebbero salire dell’11,4 per cento; quelle di Acda fino a un massimo del 10,8 per cento. Più ristretti i margini di azione a disposizione di Tecnoedil, Mondo acqua e Alpi acque, che potrebbero ricevere il nullaosta per incrementare le proprie tariffe, rispettivamente, del 7,2, 5,9 e 1,2 per cento.

I rincari – calcolati e deliberati all’unanimità dall’Ato in base alle normative vigenti e ora al vaglio dell’Aeeg per l’approvazione definitiva entro fine luglio – sono il frutto di una politica poco oculata da parte dei vari gestori? Rossetto: «No. Al contrario dimostrano come per mantenere efficiente il servizio idrico cuneese, uno dei migliori d’Italia e con le tariffe più basse, servano investimenti, che dovranno essere sempre più ragionati. Gliaumenti tariffari previsti sono più contenuti per quei gestori che hanno dimostrato di saper contenere meglio i costi di gestione ». A supporto di queste parole, l’ex Sindaco di Alba ha portato l’esempio dell’Acquedotto delle Langhe, che nel 2012 ha venduto 781.900 metri cubi di acqua in meno «non per colpa della crisimaperché molti Comuni utenti, tramite i gestori,hanno proseguito l’esecuzione degli interventi previsti dal Piano d’ambito, limitando le perdite di acqua e rendendo più efficiente il servizio». Alla riunione che ha portato alla definizione delle tariffe transitorie hanno partecipato anche i rappresentanti del Comitato cuneese per l’acqua pubblica, a cui è stata concessa la possibilità di avanzare alcune richieste che l’Ato si è impegnato a prendere in esame.

e.f.

Moretto, l’uomo che protegge l’“oro blu”

L’INTERVISTA Sisi è l’azienda che gestisce il sistema fognario albese e la rete di depurazione idrica. Il sindaco Maurizio Marello ne ha riconfermato alla presidenza Gianpiero Moretto.

È stato riconfermato presidente, Moretto. Di cosa si è occupato in questi anni e quali sono stati i principali risultati ottenuti?

«Essere presidente in una società partecipata da trenta Comuni è prestigioso, ma impegnativo. Trattandosi di una presidenza operativa, che deve cioè assumere decisioni sulle modalità di erogazione di un servizio essenziale, notevoli sono le responsabilità. L’attenzione ai risultati dei processi depurativi si deve accompagnare all’impegno nel richiedere trasparenza nelle procedure di appalto e a un attento controllo delle dinamiche di bilancio. Per mia fortuna, lo staff Sisi è di altissimo livello. In questi momenti siamo riusciti a realizzare investimenti: nei tre anni abbiamo superato i sei milioni di euro».

Sul fronte delle tariffe, siete riusciti a tutelare le famiglie?

«Abbiamo contenuto la dinamica delle tariffe, conservandole al di sotto della media nazionale: ad Alba, il prezzo dell’acqua è di 1 euro al metro cubo (0,51 centesimi da attribuire all’acquedotto, 0,36 centesimi alla depurazione e 0,13 centesimi per le fognature ). In media, una famiglia di tre persone spende 240 euro: circa il 40 per cento in meno di realtà come Torino».

Non ha incontrato difficoltà o limiti particolari?

«I limiti sono determinati dalla contemporanea carenza e schizofrenia delle norme che interessano il settore. Anche l’organizzazione e la messa in efficienza delle Ato (Autorità d’ambito) non è semplice. Penso che le maggiori criticità siano alle spalle».

Quali sono i progetti?

«Per il futuro l’obiettivo è di conservare l’eccellenza del servizio: avere uno dei migliori impianti di depurazione d’Italia sarà sempre più impegnativo. Per questa ragione ci impegneremo ogni giorno».

Matteo Viberti

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