Mafia: su Famiglia Cristiana l’intervista al teste chiave nel processo ai killer di padre Puglisi

MILANO. Intervista esclusiva di Famiglia Cristiana a Giuseppe Carini, collaboratore di giustizia e teste chiave al processo contro i Graviano, i killer di padre Pino Puglisi. Da 18 anni Carini vive inserito nel programma speciale di protezione riservato ai testimoni di giustizia in lotta contro la mafia, cambiando dieci volte abitazione, in otto città di cinque regioni diverse. Il suo destino segnato dall’arrivo di padre Puglisi a Brancaccio, sacerdote caparbio – «coraggioso testimone del Vangelo», come lo definì Giovanni Paolo II – che pagò con la vita il desiderio di dare un’alternativa al sistema e alla cultura malavitosa in uno dei quartieri di Palermo e d’Italia a più alta densità mafiosa.

Su minacce e avvertimenti, Carini ricorda: «Capimmo che si era in pericolo quando incendiarono le porte di casa a tre membri del Comitato intercondominale di via Hazon, che operava a fianco di don Pino. La parrocchia, poi, col suo centro d’accoglienza Padre nostro era diventato il punto di riferimento alternativo per tutto il quartiere e questo Cosa nostra non lo poteva permettere».

Prossimo alla beatificazione (25 maggio), padre Puglisi è commemorato sulle pagine del settimanale con servizi e iniziative che ne raccontano l’operato. Oltre all’intervista a Carini, gli interventi di mons. Vincenzo Bertolone, postulatore della causa di beatificazione e autore del volume allegato “Padre Pino Puglisi beato” e di Ugo Dighero, l’attore che nel film “Brancaccio” ha interpretato il ruolo del sacerdote di Palermo. Volume e dvd sono offerti questa settimana in allegato a Famiglia Cristiana a 12,90 euro escluso il prezzo della rivista (2 euro).

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