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NUOVI SPAZI di evangelizzazione

La Giornata delle Comunicazioni sociali, unica celebrazione mondiale voluta dal Concilio Vaticano II, come è espresso nel decreto Inter mirifica, viene celebrata la domenica che precede la Pentecoste. L’annuncio del tema avviene tradizionalmente il 19 settembre, festa degli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, quest’ultimo designato patrono di quanti lavorano nella radio. Il messaggio del Papa è reso noto il 24 gennaio, giorno della memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e di quanti operano nell’ambito della comunicazione. “Reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione”: è il tema del messaggio che ci aveva offerto Benedetto XVI, in sintonia con l’Anno della fede e con il Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Il teologo Ratzinger inizia la sua riflessione con l’affermare che si tratta di una realtà sempre più importante che riguarda il modo in cui le persone oggi comunicano tra di loro: «Vorrei soffermarmi a considerare lo sviluppo delle reti sociali digitali che stanno contribuendo a far emergere una nuova agorà, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità».

La Chiesa accetta la sfida

«La cultura dei social network e i cambiamenti nelle forme e negli stili della comunicazione pongono sfide impegnative a coloro che vogliono parlare di verità e di valori», e la Chiesa non può ignorare tale sfida; commetterebbe «una grave omissione », come ripeteva spesso Paolo VI. La capacità e l’impegno a utilizzare i nuovi linguaggi è richiesta «non tanto per essere al passo con i tempi, ma proprio per permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di tutti». I credenti infatti, si legge nel messaggio, «avvertono sempre più che se la buona novella non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante».

Simboli, segni, parabole

Con sensibile attenzione, Benedetto XVI fa vedere come i nuovi ritrovati della tecnologia comunicativa trovino corrispondenza e sintonia con la modalità espressiva del Vangelo: «Nell’ambiente digitale la parola scritta si trova spesso accompagnata da immagini e suoni. Una comunicazione efficace, come le parabole di Gesù, richiede il coinvolgimento dell’immaginazione e della sensibilità affettiva di coloro che vogliamo invitare a un incontro con il mistero dell’amore di Dio. Del resto sappiamo che la tradizione cristiana è da sempre ricca di segni e simboli: penso ad esempio alla croce, alle icone, alle immagini della Vergine Maria, al presepe, alle vetrate e ai dipinti delle chiese».

Occasione di preghiera

È evidente che i social network, oltre che strumento di evangelizzazione, possono essere un fattore di sviluppo umano; le reti facilitano la condivisione, i rapporti affettivi, la prossimità, soprattutto per quanti si sentono isolati. Ma l’orizzonte si apre molto di più e il messaggio afferma che «esistono reti sociali le quali nell’ambiente digitale offrono all’uomo di oggi occasioni di preghiera, meditazione, condivisione della parola di Dio. Ma queste reti possono anche aprire le porte ad altre dimensioni della fede. Molte persone stanno scoprendo, proprio grazie a un contatto avvenuto inizialmente on line, l’importanza dell’incontro diretto, di esperienze di comunità o anche di pellegrinaggi, elementi sempre importanti nel campo della fede». Tutto porta a concludere – con evidenti implicanze pastorali – che se il Vangelo non è fatto conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molte persone, soprattutto dei più giovani.

Giovanni Ciravegna

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