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Venerdì 10 si taglia il NASTRO di piazza San Paolo

Una simulazione dei giochi di luce sul Tempio di San Paolo

È dall’epilogo che scaturiscono i significati strutturali, è invece l’energia dell’incipit a condizionare le parti della storia. Per questo, venerdì 10 maggio, dalle 20.30, in piazza San Paolo si festeggerà una fine e un inizio, ci si radunerà in un momento sospeso tra un prima e un poi. Il cantiere che da due anni soffocava è stato rimosso, sgominando gli incubi dei residenti: nasce una nuova era, di cui saranno protagonisti una piazza tirata a lucido e il nuovo parcheggio interrato, costato circa sette milioni di euro.

Le manifestazioni inaugurali seguiranno criteri di grandiosità: come ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Paolo Minuto, «s’incomincerà con il concerto della Banda della Città di Alba diretta da Claudio Taretto. Subito dopo, il taglio del nastro vero e proprio: Sindaco e assessori dialogheranno con i cittadini, tirando le somme di un percorso durato oltre due anni e finalmente giunto al capolinea. Si proseguirà con l’inaugurazione del parcheggio con le auto d’epoca del Clams (Circolo delle Langhe auto e moto storiche), per finire – non appena sarà calato il sole – con la performance di Andrea Bisconti, giovane designer che, con un gioco di fasci luminosi, “decostruirà” il Tempio di San Paolo con affascinanti immagini. Siamo soddisfatti, tiriamo un sospiro di sollievo: la piazza, nella sua nuova veste, restituirà ossigeno alla città non solo sul fronte della viabilità, ma anche su quello artistico: l’area potrà infatti ospitare concerti ed eventi di varia natura».

Tornando all’inaugurazione, è l’ultimo spettacolo il più atteso, l’esibizione che iscrive Alba nella tradizione artistica delle grandi capitali europee che, da alcuni anni, festeggiano le importanti ricorrenze proprio con i giochi di luce applicati agli edifici. Andrea Bisconti utilizzerà una tecnica basata sull’illusione ottica. Attraverso un sistema di proiettori, il cemento e la pietra appariranno al pubblico in movimento, impegnate in un reciproco scambio di parti e in suggestive acrobazie. Come se la materia diventasse liquida, guadagnasse vita e geometrica precisione di spostamento, sbriciolata e poi incollata, frammentata e ricucita. Spiega Bisconti: «L’obiettivo è scolpire la pietra attraverso la luce, creare significati alle trame stilistiche delle architetture reinterpretandole attraverso narrazioni multimediali». Una simbologia evidente: il Tempio di San Paolo decostruito e ricostruito diventa simbolo di cambiamento, elasticità, di una città che sa reinventare se stessa e cavalcare l’onda del tempo, senza smarrirsi nella staticità o nel timore di evolvere.

m.v.

Una simulazione dei giochi di luce sul Tempio di San Paolo
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