Aziende ROSA sfidano la crisi

L’INCHIESTA Non basta la crisi per frenare le imprenditrici. A confermarlo sono i dati divulgati dall’Unione delle camere di commercio: il Piemonte, rispetto alla media italiana (23,5 per cento), può vantare una percentuale superiore di imprese gestite da donne (24,2), per un totale di oltre 110 mila “aziende in rosa”. Il lieve calo (0,27 punti percentualinel 2012 e 0,68 nel cuneese) mette in luce il colpo sferrato dalla recessione, ma con meno intensità rispetto al dato generale (0,41).

Le imprese femminili – l’aggettivo è destinato alle aziende con oltre il 50 per cento dei soci e/o degli amministratori donne – sono in prevalenza individuali (61 per cento) e società di persone (27,9); il 9,1 per cento sono società di capitali – raddoppiate dal 2003 – e l’1,5 per cento opera sotto forma di consorzio o cooperativa. In prevalenza ricoprono il settore terziario tradizionale, vale a dire nei servizi (32 per cento), nel commercio (27,3 per cento) e nel turismo (8,8 per cento, dato in aumento del 2,26%). Il 15,5 per cento delle donne imprenditrici opera nell’agricoltura, il 7,5 nell’industria e il 3,9 nelle costruzioni. Il 7,3 per cento delle imprese femminili registrate in Piemonte è straniero e l’11,3 è giovanile.

L’indagine di Unioncamere Piccole imprese, grandi imprenditrici ha preso in esame un campione di 964 imprese femminili con sede legale in Piemonte situate per il 44 per cento nell’area metropolitana torinese, il 23 nella Granda, il 7,8 ad Alessandria e il 7,1 a Novara. Per la stragrande maggioranza si tratta di imprese piccole (il 98,5% ha meno di 50 addetti).

Alla domanda: «Perché aprire un’impresa?», il 43 per cento delle imprenditrici ha risposto con la volontà di sviluppare un’idea imprenditoriale autonoma. La prosecuzione dell’attività familiare o la scelta di valorizzare i prodotti del territorio rappresenta per il 28,5% un buon motivo per entrare nel mondo delle aziende e degli esercizi commerciali. Curiosa è la scelta di chi avvia una società a causa di disoccupazione (un’impresa su quattro) o per il desiderio di maggior indipendenza e riconoscimento economico (un’impresa su cinque).

Bilanci. Le aziende in rosa funzionano meglio rispetto ai contesti lavorativi coordinati dagli uomini? Per rispondere è utile tenere in considerazione il fatto che la qualità dei prodotti, dei servizi e l’assistenza ai clienti rappresentino i punti di forza alla base del modello di impresa “al femminile”. Nel 2011 il volume d’affari delle imprese in rosa ha avuto un incremento di quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente. Alba. «Grazie agli incentivi regionali e statali, anche ad Alba le imprese rosa stanno aumentando». Sono le parole dell’assessore albese Giovanni Bosticco. «Purtroppo le donne riscontrano difficoltà nell’accedere ai vertici delle imprese, nonostante abbiano creatività maggiore». Marco Viberti

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