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Gli ultimi sviluppi sulla vicenda “Barbero”

ALBA Il fallimento della Barbero spa rappresenta l’ennesimo duro colpo all’economia albese, già provata da lunghi mesi di crisi economica. La sentenza del Tribunale, pronunciata dal collegio composto da Paolo Rampini (presidente), Alfredo Toppino e Paola Amisano, è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Peraltro il Tribunale ha fissato per il prossimo 11 settembre la riunione per l’esame dello stato passivo dell’azienda. Tutti i creditori dovranno presentare entro 30 giorni prima di quella data la domanda di insinuazione.

La preoccupazione principale è rivolta ai lavoratori del gruppo, circa una novantina, che il 15 giugno hanno visto scadere la cassa integrazione a cui erano sottoposti da mesi. Proprio il destino dei dipendenti è stato al centro dell’incontro tenutosi ieri nella sede dell’Aca tra i commercianti albesi e le diverse sigle sindacali di categoria.

In proposito spiega il vicedirettore dell’Associazione commercianti albesi Fabrizio Pace: «Il Tribunale ha nominato curatore fallimentare il dott. Luciano Matteo Quattrocchio, il quale ci ha subito informato che è sua intenzione ricorrere agli ammortizzatori sociali più adatti alla situazione, probabilmente la cassa integrazione straordinaria, per questo periodo di sofferenza. In ogni caso, va sottolineato come l’azienda abbia dei fondamentali sani, marchi e prodotti molto conosciuti e stabilimenti all’avanguardia; pertanto si spera di trovare entro brevissimo tempo un acquirente».

Dal canto suo la proprietà del gruppo, attraverso il legale che ne tutela gli interessi, l’avv. Giulio De Maria, esprime l’intenzione di non arrendersi: «Prendiamo atto della sentenza pronunciata dal Tribunale di Alba, avverso la quale faremo opposizione in Corte d’Appello. Questo accade mentre si contava di salvare l’azienda in quanto vi è un soggetto interessato all’acquisto. Tutto ciò complica un po’ le cose. L’interesse principale è ovviamente quello di tutelare i posti di lavoro».

I sindacati di settore (Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil) hanno deciso di organizzare un presidio per le 18 di giovedì 20 giugno, davanti alla sede dell’azienda albese. ro.bu.

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