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Fiera un futuro nel passato

EVENTI D’AUTUNNO È sempre più internazionale la Fiera del tartufo bianco d’Alba: l’edizione 2013 è in attesa del verdetto dell’Unesco sulla richiesta di designazione delle colline viticole di Langa, Roero e Monferrato come patrimonio dell’umanità. Tante le novità di quest’anno, a partire dalla mostra fotografica en plein air per le piazze della città che ricorderà Giacomo Morra, inventore della Fiera, in occasione dei cinquant’anni dalla morte. Immagini storiche, della famiglia e dei tempi di Morra, dall’inizio del Novecento agli anni Sessanta, scattate da fotografi albesi. Come ha sottolineato il sindaco Maurizio Marello, «abbiamo una ricerca della Fondazione Fitzcarraldo (della quale Gazzetta ha parlato nel numero scorso) che sottolinea che la Fiera in questi 83 anni ha cambiato il territorio. C’è un prima e c’è un dopo. C’è il prima del 1929 quando Giacomo Morra si inventò questo straordinario evento. Prima di questa data Alba non era molto conosciuta enon lo era affatto per gli aspetti di natura enogastronomica e vitivinicola».

LE NOVITÀ Per le sei settimane della rassegna, dal 12 ottobre al 17 novembre, il palazzo delle mostre e dei congressi intitolato a Morra diventerà il Palazzo del gusto per i Foodies moments: laboratori di analisi sensoriale e cucina allestiti da grandi chef del territorio e dedicati agli appassionati di cibo. Si tratterà di un tributo al tartufo bianco, ai vini di Langhe e Roero, ai formaggi locali e alla carne albese. Sarà creata una sezione dedicata ai Foodies moments junior grazie alla quale bambini e ragazzi potranno sperimentare la fantasia in cucina e divertirsi a fare i cuochi per un giorno. È stato rispolverato anche un classico, proposto in passato anche a New York e a Hong Kong: la ricerca simulata di un cane da tartufo (tabui) nell’atto di scovare un prezioso Tuber magnatum Pico.

fiera del tartufo

IL MERCATO Il Mercato mondiale del tartufo bianco, nel padiglione all’interno del cortile della Maddalena, sarà ancora una volta insieme al mercato enogastronomico Alba Qualità il cuore della fiera. I tartufi proposti dai cercatori saranno controllati all’ingresso, analizzati da una commissione di controllo. I giudici di analisi sensoriale costituiranno uno sportello del consumatore. Per Alba Qualità sono attesi cento espositori, che presenteranno vini e specialità. Il biglietto costerà due euro (gratuito fino a 15 anni). Nel corso della fiera sarà presentato il volume Alla scoperta del tartufo edito da Slow Food in collaborazione con il Centro nazionale studi tartufo di Alba. Un vademecum sul tuber pensato per farne scoprire i segreti: dove cercarlo, come sceglierlo e degustarlo, gli itinerari e infine le ricette firmate dagli chef della zona.

SOCIAL FIERA La Fiera quest’anno lavorerà a stretto contatto con il web 2.0 (e i social network Facebook, Twitter – @albatruffle e #albatruffle –e Istangram tartufobiancodalba) cercando una fruibilità digitale indispensabile per i turisti e la fascia di pubblico più giovane, italiana e straniera, che ha la necessità di sapere e conoscere in qualsiasi momento. Le domeniche di ottobre, oltre a essere protagoniste dei consueti e imperdibili momenti legati ai borghi, con il Palio degli asini che si terrà domenica 6 ottobre in piazza Medford, preceduto il 28 settembre dall’Investitura del Podestà e seguito sabato 19 ottobre dal Baccanale del tartufo e dal Borgo si rievoca domenica 20, ospiteranno il tradizionale appuntamento con il Mercato ambulante della Fiera, Campagna amica e il Mercato della terra. Nei fine settimana di novembre in piazza del Duomo sarà allestito il Salotto dei gusti e dei profumi, che vedrà protagonisti la Nocciola piemontese Igp, gli artigiani del cioccolato, le grappe piemontesi, i formaggi dop e i vini rossi del Piemonte.

ALBERTO CIRIO «Il turismo è cambiato, non è più di destinazione ma di motivazione e sono orgoglioso di dire che la Fiera del tartufo di Alba viene scelta con consapevolezza in un’ottica di vera e propria cultura del cibo», dice Alberto Cirio, assessore al turismo della Regione.

DIAMOCI UN TAGLIO Il Presidente dell’Ente fiera chiude la presentazione spiegando il logo e il motto: «È un’immagine che si fa notare: è un invito a lamellare il tartufo mentre lo slogan Diamoci un taglio è l’espressione di uno stato d’animo comune che auspica l’uscita da questo periodo di difficoltà».

Cinzia Grande

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