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Sedi universitarie distaccate: la Provincia pronta a rifinanziarle?

CUNEO In provincia di Cuneo continua a tenere a banco la questione delle sede universitarie distaccate della Granda. Sulla vicenda, che verrà trattata sulla Gazzetta d’Alba in edicola domani martedì 2 luglio, è intervenuto il gruppo consiliare provinciale del Partito democratico, con un comunicato stampa che riportiamo di seguito.

«Abbiamo appreso durante il Consiglio provinciale, con un certo stupore ma molto favorevolmente, il ritiro del provvedimento di risoluzione della convenzione tra l’Università di Torino, la Provincia di Cuneo e altri Enti, per il funzionamento di corsi attuati dall’ateneo piemontese. Dopo le diverse esternazioni dei giorni scorsi della Presidente sui giornali locali e una Commissione consiliare convocata appositamente per comunicare ufficialmente una decisione “irrevocabile” di risoluzione unilaterale dalla convenzione con l’Università per mancanza di risorse, richiamando il codice civile, tutte le realtà provinciali di comodo in situazioni analoghe (Alessandria, ma esiste ancora?), con il tentativo di giustificare una decisione del tutto arbitraria, cioè quella di non riconfermare il finanziamento deciso e sottoscritto non più tardi di un anno fa, ecco la sorpresa e la notizia a lieto fine: la Giunta provinciale ingrana la retromarcia e ci ripensa! Sono state certamente molto efficaci le prese di posizione dell’Università, dei vari sindaci del cuneese e anche il nostro gruppo non ha fatto mancare il proprio accorato dissenso, in sede di Commissione, evidenziando la totale mancanza di responsabilità morale e politica della Provincia nei confronti degli altri soggetti firmatari, dei nostri concittadini, con una scarsa progettualità di chi non ha il coraggio di decidere e portare a termine i propri impegni assunti. Ci auspichiamo che il ritiro del provvedimento e il conseguente ripensamento della Giunta provinciale sia foriero di maggiori responsabilità verso l’Università del cuneese ma anche di una politica provinciale non solo impostata sui tagli dei servizi ai cittadini».

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