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Quando l’ORTO è solidale

L’INIZIATIVA La giornata di Luigi comincia prima del canto del gallo. Prima cioè che il caldo del sole renda impossibile la permanenza nell’orto. Quell’orto al quale è tanto affezionato in realtà è del Comune, ma lui lo coltiva come fosse suo. Luigi, pensionato ultrasettantenne, è uno dei ventisette anziani che hanno richiesto e ricevuto dal Comune un orto urbano in viale Cherasca. Mentre ci spiega come mai quest’anno i pomodori «siano rari come i tartufi» si avvicina un uomo sulla trentina, Marco. A differenza di Luigi non ha l’hobby dell’orto, ma gli farebbe comodo produrre in proprio zucchine, insalata e melanzane. «Sarebbe un modo per risparmiare qualche decina di euro ogni mese, cosa non di poco conto in questo periodo di crisi», spiega Marco, che presto potrebbe essere accontentato.

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L’Amministrazione, infatti, come anticipato da Gazzetta, intende estendere l’iniziativa degli orti comunali anche a chi ancora non è in pensione. A che punto è il progetto? Ha risposto l’assessore all’agricoltura Massimo Scavino: «In strada Bussoleta, a Mussotto, abbiamo individuato un’area da 5 mila metri quadrati, dove intendiamo ricavare una cinquantina di orti. La novità, che verrà dibattuta con i consiglieri e con il comitato di quartiere, riguarda i destinatari degli appezzamenti, che non saranno solo gli anziani ma anche persone più giovani, scuole e associazioni».

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Nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando di assegnazione: per usufruire dell’orto occorrerà presentare esigerà il pagamento di un piccolo canone, che sarà minimo o nullo per alcune fasce sociali. «L’orto, ancora prima che una passione, è un collante sociale che rinsalda il legame tra le persona e il territorio in cui vive e, visto il perdurare della crisi, rappresenta un’occasione per abbassare le spese», ha rimarcato l’assessore Scavino, aggiungendo che il Comune per trasformare in terreno agricolo l’area mussottese ora incolta spenderà una cifra intorno ai 30 mila euro. Il progetto degli orti sociali – ribattezzato MussOrto e inserito nell’ambito del protocollo d’intesa firmato tra il Ministero delle politiche agricole, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani e Italia nostra – dovrebbe partire tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 e potrebbe coinvolgere la Caritas della Diocesi di Alba. «Da tempo pensiamo al lancio di un’iniziativa del genere e, per questo, ci siamo confrontati più volte con il Comune», ha commentato il direttore don Gigi Alessandria. «Gli orti solidali potrebbero diventare un’opportunità concreta per quelle famiglie che già oggi, nonostante le difficoltà, si danno da fare per cercare di fronteggiare i problemi senza stare con le mani in mano».

Enrico Fonte

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