Bus e mensa: salasso ai disabili

CANALE Dal 1° ottobre le famiglie dei ragazzi frequentanti il centro diurno Il principe ranocchio, gestito dalla cooperativa Alice, dovranno contribuire a sostenere la spesa della mensa e del trasporto dei figli. La notizia è stata comunicata agli interessati qualche giorno fa, durante una riunione indetta dal consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe, Roero, nel centro canalese. Il direttore del consorzio, Enrico Lusso, ha spiegato la necessità di introdurre questa prassi, già diffusa a livello provinciale, anche nell’albese, che, finora, ne era stato escluso.

principe ranocchio canale

Si pagherà in base al reddito, stabilendo tre fasce: i ragazzi che percepiscono una pensione da 0 a 300 euro non sosterranno alcuna spesa; per la fascia da 300 a 700 euro la contribuzione è di 50 centesimi al giorno per il trasporto e 2 euro per il pasto, mentre, per la fascia oltre i 700 euro, è previsto un esborso da parte delle famiglie di 1 euro per il trasporto e 3 euro per il pranzo, al dì. Poiché quasi tutti i ragazzi frequentanti Il principe ranocchio rientrano nella terza fascia, ogni famiglia dovrà sborsare circa 100 euro al mese. La spesa per il pasto è a consumo, mentre per il trasporto deve essere supportata a prescindere da eventuali assenze dei ragazzi. Il pagamento sarà trimestrale, tramite bollettino, che verrà recapitato a casa. La contribuzione delle famiglie consentirà di risparmiare, nella zona di Alba, circa 2025.000 euro che serviranno per finanziare i “laboratori aperti”, sempre rivolti ai diversamente abili.

Che cosa ne pensano le famiglie? Tra i genitori dei ragazzi frequentanti Il principe ranocchio ci sono pareri discordanti. Se c’è chi si rassegna e afferma: «Mio figlio prima frequentava un centro ad Alba e già lì pagavamo la mensa e il trasporto, perché si recava sul posto in pullman; qui in fondo si paga molto meno », altri genitori ritengono ingiusto il provvedimento e ribadiscono: «Il trasporto è effettuato da volontari. Così le famiglie pagheranno al Consorzio un servizio che non è supportato dal Consorzio».

Elena Chiavero

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