Giancarlo Drocco: La politica non basta

Aca: intitolata la sala convegni al presidente Giancarlo Drocco

ALBA Se si chiude è un’ingiustizia. Abbiamo salvato la struttura, ma la Procura è persa». È un bilancio molto amaro quello legato alle vicissitudini del Tribunale, secondo il presidente dell’Associazione commercianti albesi Giancarlo Drocco.

giancarlo drocco

Deluso, Presidente?

«Una terra che è passata in cinquant’anni dalla malora all’eccellenza grazie a personalità uniche, gente che fatto nascere e crescere con idee lungimiranti Ferrero, Miroglio,Mondo, San Paolo, tanto per citare, deve ritrovare la dignità e pretendere di essere rispettata».

Che cosa non va?

«La battaglia per il Tribunale ha coalizzato la popolazione tardi e male. Ma è solo un esempio».

E poi?

«Mi chiedo: questo territorio è governato? Non intendo a livello istituzionale. L’albese, che ha fatto da traino in ogni ambito per la dedizione al lavoro, le capacità e la sua forza, rischia più di altri, oggi, di dover subire scelte di carattere meramente tecnico, che nulla hanno a che vedere con l’efficienza o la necessità di tagliare i costi della macchina pubblica».

Perché non c’è solo il Tribunale, vero?

«Il quadro è drammatico. Il Tribunale è quasi perso, l’ospedale è fermo e ho dubbi che venga ultimato, l’autostrada non va avanti nel tratto albese, il progetto Unesco traballa su questioni territoriali minimali. Ame pare ci sia una gran voglia di depredare un’area senza raziocinio, mentre si evidenzia la nostra incapacità a convergere sui progetti».

Che accade?

«Abbiamo perso per motivi politici la battaglia per l’autonomia territoriale (stavamo per diventare provincia e ora non lo siamo), con tutte le conseguenze del caso. Rischiamo di chiudere, entrando a pieno titolo nella decadenza di cui è vittima il nostro Paese e di cui potremmo ritenerci avulsi. Se il turismo va bene, ad esempio, non è perché siamo fortunati, abbiamo lavorato insieme. Così si fa, su tutto».

Accusa la politica?

«Certo! I politici non interpretano il sostegno che occorre al territorio. Nel caso del Tribunale saranno 27 mila aziende a far capo ad Asti.Un’assurdità! E la politica di Cuneo non si rende conto di aver perso la sua parte migliore».

Che fare, dunque?

«Non si deve parlare solo al caffè, ma organizzare una struttura rappresentativa di tutti, amministrazioni, imprenditori, sindacati, cittadini, aziende. Se c’è un problema occorre rispondere nei modi più adeguati. La politica ha dimostrato di non bastare».

Maria Grazia Olivero

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