L’INTERVISTA Dall’integrazione all’educazione stradale, passando per i social network e per la finanza. È un impegno a trecentosessanta gradi quello della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo a favore del settore scolastico. Il vicepresidente è l’albese Antonio Degiacomi.
Fondazione Crc e scuola. Un legame sempre più saldo.
«Crediamo molto nell’educazione, nell’istruzione e nella formazione, perché rappresentano la base attorno alla quale costruire la società del domani. Da qui è arrivata la decisione di riservare ogni anno circa il 20 per cento (oltre 4 milioni di euro nel 2012 e nel 2013) delle nostre risorse al mondo della scuola».
Come vengono spesi i soldi destinati al mondo scolastico?
«Fino a qualche tempo fa i nostri interventi erano principalmente finalizzati a migliorare la sicurezza, la funzionalità e l’efficienza energetica degli edifici scolastici, mentre oggi questa componente – anche per via del miglioramento generale delle infrastrutture – è passata in secondo piano a vantaggio di una maggiore attenzione per la didattica, l’educazione e la formazione. Nonostante l’inversione di tendenza, abbiamo continuato a prestare attenzione all’aspetto edilizio, stanziando negli ultimi otto anni a favore delle strutture scolastiche dell’albese oltre sei milioni di euro (una media di 770 mila euro l’anno), a cui bisogna aggiungere 1,2 milioni trasferiti alla Provincia per la ristrutturazione delle scuole superiori albesi e l’intervento sulla Maddalena».
A che punto sono i lavori sul complesso dell’ex convento delle Domenicane?
«Entro la primavera si dovrebbero concludere gli interventi in corso nelle ex palestre, che porteranno alla realizzazione di una moderna sala polifunzionale e di aule attrezzate per ospitare le lezioni dell’Istituto civico musicale».
Qual è la vostra proposta a livello didattico?
«Le proposte scaturiscono da un tavolo di riflessione sulla scuola e dagli indirizzi della commissione del Consiglio generale presieduta da Luciano Giri. Una delle iniziative più apprezzate è il bando, giunto alla sesta edizione, per l’innovazione didattica, che coinvolge quest’anno una rete di quattordici scuole del territorio albese, con la proposizione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti e l’allestimento di nuovi laboratori. Con il Mondo a scuola, invece, diciotto realtà scolastiche albesi insegnano ai loro alunni a essere cittadini europei e a confrontarsi con i compagni stranieri. Promuoviamo poi un progetto volto a favorire l’utilizzo dei social network e la didattica per competenze (partecipano 76 insegnanti dell’albese, su un totale di 182 iscritti in provincia di Cuneo) e progetti riguardanti i princìpi dell’economia e la sicurezza stradale».
Manca un’iniziativa sulle disabilità.
«Solo in apparenza. Sebbene non esista ancora un progetto esclusivamente dedicato alle disabilità, questo tema è tra le priorità dei finanziamenti generali previsti per il settore dell’istruzione e non solo».
Istruzione in provincia di Cuneo significa anche sedi universitarie decentrate. Continuerete a finanziarle?
«Nonostante l’uscita di scena della Provincia (che non concederà più la propria parte di finanziamenti, nda) continueremo a sostenerle, anche perché con gli investimenti sostenuti finora (la fondazione Crc eroga ogni anno a favore delle università cuneesi 500 mila euro) e alla luce dei risultati evidenziati da ricerche del nostro centro studi e dai relativi quaderni pubblicati sarebbe sbagliato mollare».
Anche gli altri finanziamenti della fondazione sono al sicuro?
«La fondazione, al momento, è in grado di mantenere il proprio impegno, andando cioè a distribuire sul territorio della Granda circa 18 milioni di euro all’anno. Di conseguenza, anche i finanziamenti per la scuola saranno garantiti».
Enrico Fonte