STOP alla cementificazione

AMBIENTE Consumare nuovi suoli pregiudica il nostro futuro. È con questo “spirito” che il movimento Stop al consumo di territorio e l’associazione Spiriti liberi hanno organizzato una conferenza dibattito sul tema della cementificazione coinvolgendo autorità del mondo politico e ambientale. L’appuntamento è per sabato 28 settembre dalle 10 alle 13 nella sala del Caffè Cavour a Bra.

Bra panorama

All’incontro prenderanno parte la professoressa Irene Ciravegna di Italia nostra con un intervento volto a concentrare l’attenzione sugli elementi naturali che con il consumo di suolo rischiano di perdersi; Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano), primo Comune ad aver adottato un Piano regolatore a crescita zero, il quale relazionerà sulle diverse proposte di legge a livello nazionale per la salvaguardia del suolo; Carlo Rinaldi, imprenditore immobiliarista, che interverrà sul tema del “costruire per demolire” e di quanto sia indispensabile adottare materiali riciclabili per le nuove costruzioni; Alessandro Mortarino, coordinatore nazionale del forum “Salviamo il paesaggio”, che racconterà quali sono i risultati raggiunti dalla campagna nazionale sul censimento degli immobili non utilizzati; Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 stelle che indicherà quale dovrebbe essere il percorso della Regione Piemonte da intraprendere per tutelare il paesaggio; Gino Scarsi, cofondatore di Stop al consumo di territorio, che si cimenterà sui piani regolatori di Alba e Bra; Ugo Sturlese di Salviamoil paesaggio Cuneo, che si concentrerà invece sul Prg di Cuneo; infine Alberto Collidà del comitato Salviamo le ferrovie locali che porrà l’attenzione sull’Asti-Cuneo. Per chi volesse c’è la possibilità di pranzare presso il Caffè Cavour, che ospita la conferenza. Durante il pasto vi sarà la proiezione del video TorinoMilano: il treno come belvedere mobile, del professor Sisto Giriodi. È gradita la prenotazione al 32814.94.760 entro giovedì 26.

Maurizio Bongioanni

URBANISTICA Il sindaco Sibille: «Nel nuovo Prg ridotto al minimo il consumo di suolo»

Nell’incontro di sabato si parlerà, tra le altre cose, del censimento degli immobili non utilizzati promosso dall’associazione Salviamo il paesaggio e del consumo del territorio previsto dai nuovi piani regolatori di Alba e di Bra. Il documento di programmazione urbanistica braidese è quasi definitivo, attendendo ormai l’ultimo ok dalla Regione Piemonte. Il Comune ha fornito a Salviamo il paesaggio una serie di dati riguardanti vari aspetti sull’urbanizzazione del territorio.

Bruna Sibille

«Lo spirito che ha improntato il nuovo Piano regolatore braidese», spiega il sindaco Bruna Sibille, «è stato di ridurre al minimo il consumo di territorio, permettendo al contempo un margine di sviluppo. Si è quindi cercato soprattutto di operare su aree già interessate dall’urbanizzazione e di “ricucire” il tessuto cittadino».

A sostegno di questa posizione il primo cittadino cita alcuni dei dati forniti a Salviamo il paesaggio: «La superficie potenzialmente urbanizzabile prevista dal vecchio Piano (approvato nel 1994) era di 277 ettari, mentre ora è stata ridotta a 227. Su 47.798 totali, il numero di edifici non utilizzati è 3.064, ma di questi 511 risultano fatiscenti, percentualmente quindi solo il 5% di quelli potenzialmente utilizzabili risulta vuoto. Un dato simile vale per le abitazioni: il totale è di 17.263, delle quali 2.230 non occupate, ma tra quest’ultime vi sono 456 seconde case, quindi quelle veramente sfitte sono circa il 10%». Su quest’ultima percentuale aggiunge: «In questo caso il dato può sembrare più elevato, ma bisogna tenere conto che le attuali normative, che tutelano poco il proprietario, disincentivano molti ad affittare gli appartamenti, preferendo tenerli disponibili per esigenze dei propri familiari».

Bruna Sibille aggiunge che il nuovo Prg braidese ha dedicato particolare attenzione al verde pubblico, che secondo il progetto dovrebbe crescere dagli attuali 25 ettari a 80.

«Il documento che va verso l’approvazione definitiva, tenuto conto che è uno strumento destinato a rimanere operativo per 1520 anni, prevede una crescita della popolazione contenuta, ovvero di raggiungere 36.917 abitanti a fronte dei 30.000 attuali, senza aggiungere nulla al vecchio Prg che prefigurava già un traguardo di 36.846 residenti ». Infine il primo cittadino sottolinea lo spazio dedicato ai servizi pubblici: «Dai 726.077 metri quadrati attuali prevediamo che le superfici destinate a fornire servizi per tutti i cittadini salgano a 2.508.962 metri quadri».

Nell’incontro di sabato prossimo è assai probabile che i dati forniti vengano letti in tutt’altro modo. Gazzetta offrirà una sintesi di questi diversi punti di vista sul numero del 1° ottobre.

Diego Lanzardo

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