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Aspettando l’inaugurazione. MARELLO La Fiera patrimonio di tutti gli albesi

Il sindaco è all’ultima Fiera del primo mandato: «1.300 aziende e circa 4.000 persone  dipendono dal turismo, pertanto non possiamo che sperare in una continua crescita del settore»

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L’inaugurazione dello scorso anno.

ALBA Per Maurizio Marello, sindaco di Alba dal 2009, l’83ª Fiera del tartufo rappresenta l’ultima edizione del primo mandato. Parla con orgoglio della rassegna dedicata al Tuber magnatum pico, quasi fosse un gioiello di famiglia. E, a ben vedere, lo è, perché la rassegna che celebra il tartufo bianco è probabilmente il brillante più prezioso della collezione albese.

Maurizio Marello è soddisfatto della “sua” Fiera?

«È sbagliato associare la Fiera a una persona o, comunque, a un’Amministrazione. La manifestazione che celebra il tartufo bianco deve andare oltre qualsiasi nome o schieramento. Volendo tracciare un bilancio, posso dire di essere soddisfatto, perché, nonostante qualcuno pensasse che il nostro gruppo non sarebbe riuscito a organizzare la Fiera, in questi anni la rassegna autunnale non solo è stata salvaguardata ma è anche riuscita a ottenere risultati di prestigio. È doveroso un ringraziamento agli artefici di tutto questo e in particolare all’assessore comunale Paola Farinetti, all’Ente fiera del presidente Antonio Degiacomi, alla Giostra dei borghi, all’Associazione commercianti albesi e ai borghigiani».

Che cosa rappresenta la Fiera per gli albesi?

«È la loro festa. La presenza di migliaia di visitatori potrebbe determinare, soprattutto nel campo degli spostamenti, qualche disagio, che tuttavia la cittadinanza è ben disposta ad accettare, anche perché ne va del benessere della città. Una buona parte dell’economia locale – circa 1.300 realtà produttive e 4.000 persone – dipende dal turismo e, pertanto, non possiamo che sperare in una sua continua crescita. Prima ho citato aziende e dipendenti, ma nel campo della promozione turistica non bisogna dimenticare i circa mille volontari che, per diversi mesi l’anno, lavorano dietro le quinte al fine di confezionare la migliore fiera possibile. Senza il loro apporto, specialmente in questo momento di crisi, sarebbe impensabile organizzare un evento di tale portata e attirare ad Alba un numero così elevato di turisti».

Qual è il ruolo del Comune nell’organizzazione?

«La congiuntura, purtroppo, si è fatta sentire anche nell’albese. Nonostante ciò, gli enti finanziatori della Fiera – Regione Piemonte e fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, in primis – sono riusciti con un notevole sforzo a garantire a grandi linee gli stessi contributi degli anni scorsi. Il Comune, oltre a mettere a disposizione il proprio personale, ha contribuito con circa 90 mila euro».

I fondi messi in campo basteranno per avere il tutto esaurito?

«L’affluenza turistica in primavera ed estate è stata altissima e il programma è ricco e coinvolgente. Con queste premesse, tralasciando le variabili legate alle condizioni climatiche, è lecito attendersi una grande presenza di pubblico. Le prenotazioni presso le strutture ricettive della zona lo confermano».

Quale appuntamento seguirà con maggiore interesse?

«È difficile scegliere ma se proprio devo farlo, dico la sfilata dei borghi e il Palio, due iniziative alle quali sono particolarmente legato e che rappresentano la massima espressione dell’albesità».

Enrico Fonte

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