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Come una grande azienda, ma con la mentalità del piccolo

Parliamo con Mauro Bergamino, amministratore delegato della Cubar.

 Bergamino, come vive la crisi un’azienda come la vostra?

«La nostra risposta alla crisi è sempre stata pragmatica: nella nostra storia ci siamo sempre appoggiati a ditte artigiane esterne. Al momento siamo 32 dipendenti fissi, ma con chi lavora fuori arriviamo a raddoppiare in termini di addetti».

 Da dove nasce l’idea di unirsi con altre aziende?

«Per rafforzare le nostre competenze ci è sembrato più utile allearci, in modo che il cliente possa rivolgersi a un interlocutore unico. Quando abbiamo trovato la disponibilità di due grandi aziende, piemontesi e cuneesi come noi, ci siamo detti: facciamo questo investimento».

 La Cubar lavora oggi per grandi clienti italiani all’estero, quali Finmeccanica, Ansaldo e Selex. Con il nuovo assetto pensate di aumentare il vostro fatturato?

«Al momento la Cubar conta su un fatturato di 8-9 milioni l’anno. Cercheremo con questa soluzione di aumentare il fatturato, forse non tanto incidendo sulle commesse, ma piuttosto riducendo i costi fissi».

 Qual è il vantaggio di fare rete?

«Ora possiamo contare su una forza lavoro composta da 160 addetti. Abbiamo il vantaggio di avere la potenzialità di una grande azienda, mantenendo la mentalità del piccolo imprenditore. Se prima eravamo troppo piccoli per competere sul mercato internazionale, ora possiamo permetterci di fare proposte adeguate. Questo è il nostro punto di forza».

ma.bo.

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