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Nel centro di Alba manca uno spazio per il gioco dei bambini

Buongiorno, sono una nonna di un pupo di 20 mesi e vivo nel centro storico da 36 anni (dove mi trovo benissimo!). Purtroppo c’è un problema (che le varie Amministrazioni le quali si sono avvicendate negli anni non hanno mai risolto) e che già si sentiva 32 anni fa quando avevo i figli piccoli: non esiste uno spazio dedicato ai bambini! Basterebbero pochi metri di suolo pubblico con due scivoli, due altalene e una giostrina in un piccolo spazio: sicuramente in centro si potrebbe trovare per dedicarlo ai tanti bimbi che vivono in questa zona! Per esempio il cortile della Maddalena sarebbe eccezionale: chiuso nelle ore notturne (e quindi si eviterebbero atti vandalici), senza pericoli di automezzi! Basterebbe un quadrato in un angolo del cortile (non ruberebbe spazio agli stand delle varie manifestazioni che si svolgono in questo luogo e non inciderebbe come spesa). Non mi vengano a dire che ci sono due giardini pubblici in centro: via Roma e il giardino adiacente alla stazione ferroviaria. Non è pensabile lasciare giocare dei bambini piccoli in un luogo circondato da strade con un notevole traffico. Basterebbe un attimo di disattenzione dei genitori, dei nonni o delle baby-sitter perché i bimbi sfuggano al controllo e corrano in strada. È un problema molto sentito (mi sono confrontata con altre famiglie) e mi pare che non comporti molto sforzo pecuniario. Inoltre, sempre sentendo commenti dei cittadini, si lamenta la carenza di panchine: servono veramente a tutti (agli anziani, alle mamme con bambini, ai turisti, ecc.). Le poche esistenti sono sempre occupate e molto ambite.

Liviana Giorio

Sabato scorso, alle famiglie radunate in piazza San Pietro per un grande pellegrinaggio nell’Anno della fede, papa Francesco ha invitato tutti ad ascoltare i nonni, che sono la saggezza della famiglia e di tutto il popolo. Da loro i bambini, le nuove generazioni, possono imparare molto, dando continuità al passato e aprendo la strada a un futuro migliore. È giusto perciò ascoltare la voce di una nonna, preoccupata per il nipotino, che chiede più spazi in città per i bambini. In particolare chiede di tener presente il cortile della Maddalena come luogo in cui ritagliare un angolo per i più piccoli. Anche l’Osservatorio per la tutela del paesaggio, nella lettera qui sotto, auspica un’attenta considerazione per lo stesso cortile. Chissà, magari i due punti di vista possono incrociarsi! Non so se è davvero possibile trovare spazi adeguati per i bambini nel centro di Alba, ma mi sembra importante considerare questa sollecitazione. Anche solo pensare alla possibilità di una città a misura di bambino apre la mente a qualcosa di positivo, a un futuro sereno, all’amicizia, alla serenità, alla solidarietà, all’attenzione ai più piccoli e poveri. Non si tratta infatti solo di spazi fisici, ma di una mentalità che in ogni decisione tenga conto dei bambini. A questo proposito l’Unicef, qualche anno fa, ha lanciato un programma intitolato “Costruire città amiche delle bambine e dei bambini”, con nove passi per agire in tal senso. Li richiamo brevemente: 1. La partecipazione delle bambine e dei bambini nelle questioni che li riguardano. 2. Un quadro legislativo che sia loro amico, promuovendo e proteggendo i loro diritti. 3. Una strategia per i diritti dell’infanzia in città, fondata sulla Convenzione sui diritti dell’infanzia. 4. Un’unità di intervento o un meccanismo di coordinamento per i diritti dell’infanzia. 5. Una valutazione e un’analisi dell’impatto sull’infanzia di leggi, politiche e prassi. 6. Un bilancio dedicato all’infanzia, per assicurare un impegno adeguato di risorse. 7. Un regolare rapporto sulla condizione dell’infanzia in città. 8. La diffusione di una conoscenza sui diritti dell’infanzia. 9. Un’istituzione indipendente per l’infanzia, come un garante o un commissario, per promuovere i diritti dei bambini.

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