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Valelapena Cose buone dal mondo dei detenuti

La terza edizione del mercatino Vale la pena dedicato ai prodotti artigianali e agroalimentari nati nelle carceri italiane sarà la prima senza Italo Seletto, il fiduciario albese di Slow Food che fin dall’inizio fu tra i sostenitori dell’iniziativa, morto nell’agosto scorso. Per questo motivo l’appuntamento di domenica 6 ottobre in piazza Pertinace sarà dedicato a lui.

Per tutta la giornata, dalle 10 alle 19, in piazza San Giovanni, i gazebo del Mercato della terra (altra iniziativa dietro la quale c’è la firma di Italo Seletto) accoglieranno prodotti e realizzazioni di associazioni, cooperative e aziende che operano nelle carceri italiane. In primo piano, ci sarà ovviamente la quarta annata del Valelapena, il vino rosso da tavola prodotto alla Scuola enologica di Alba con le uve provenienti dai filari curati dai detenuti della Casa circondariale albese.

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In quattro anni il Valelapena si è ritagliato uno spazio di rilievo nella vasta galleria dei prodotti italiani “made in carcere” (l’elenco completo si trova sul sito del Ministero della giustizia e merita una visita, anche solo per rendersi conto di una realtà troppo poco conosciuta) riscuotendo consensi anche all’estero. Dal carcere albese, sulle bancarelle di piazza Pertinace arriverà anche il miele Dolce bottino, frutto dei corsi di apicoltura che da un paio d’anni si svolgono dietro le mura della casa circondariale Giuseppe Montalto. Si dovrà invece attendere la prossima edizione del mercatino per gustare i dolci del carcere albese, frutto di un progetto che sta per partire e che coinvolgerà la Scuola di arte bianca di Neive.

Al mercatino di domenica ci saranno anche ortaggi e pane provenienti dal penitenziario di Asti, la birra prodotta nel carcere di Saluzzo, i cioccolatini realizzati a Milano e Busto Arsizio e i dolci dell’ormai celebre Banda biscotti attiva nella casa circondariale di Verbania, oltre a marmellate, bigiotteria e oggettistica di vario genere.

Ma il mercatino Vale la pena quest’anno non sarà soltanto dedicato ai prodotti agroalimentari o di artigianato. La giornata permetterà di presentare anche le iniziative delle associazioni Voci erranti di Saluzzo e Albatros di Alba che svolgono attività teatrali nelle carceri delle due città. Ci sarà anche l’associazione Sapori reclusi di Fossano, che da anni opera nelle case circondariali organizzando tra le altre cose corsi di cucina con chef stellati e mostre di foto di Davide Dutto.

Infine, ci saranno anche i prodotti presentati da Libera, realizzati sui terreni confiscati alla criminalità organizzata, ormai non solo al Sud, come dimostra il caso di Cascina Caccia a San Sebastiano da Po, in provincia di Torino.

Ad arricchire il mercatino ci saranno iniziative promozionali che coinvolgeranno alcune attività commerciali del centro storico, una mostra fotografica di Davide Dutto sulle produzioni di eccellenza delle comunità penitenziarie provinciali e sul rapporto tra carcere, società e cibo e la presentazione dei libri Carcere. Amministrare la sofferenza, di Pietro Buffa (ex direttore del carcere di Torino e ora provveditore dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna), e Mamma è in prigione, della giornalista Rai Cristina Scanu.

Corrado Olocco

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