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100 mila al Mercato mondiale

COLLOQUIO Dopo il calo del sipario sulla Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, tentiamo di esplorare i risultati della rassegna-madre albese. Parliamo con Antonio Degiacomi, presidente dell’Ente fiera.

antonio degiacomi

 Si può già dipingere un bilancio della rassegna, Degiacomi?

«Abbiamo visto nei week-end (e non solo) i ristoranti pieni, i posti letto è stato necessario cercarli fuori zona, anche lontano, e soprattutto – questo per me è il metro più importante – è stato difficile vedere tra gli operatori degli occhi tristi. Dal primo agosto a oggi abbiamo aumentato di oltre il 30 per cento gli accessi unici al nostro sito (140 mila), con un incremento anche della durata delle visite e del numero di pagine visitate. Sono quasi triplicati i contatti da cellulari e tablet (tanto che bisognerà adattare il sito). Sono più che raddoppiati gli accessi a Facebook. Il termometro concreto più affidabile è il Mercato del tartufo, che grazie all’aumento registrato nella quarta settimana di ottobre e nel week-end dei Santi è riuscito a raggiungere i numeri dello scorso anno, sempre più vicini ai centomila ingressi, pur con un week-end in meno di apertura e un giorno in meno nel ponte lungo».

 In tutto questo panorama, che ruolo hanno giocato gli albesi?

«La Fiera è prima di tutto un prodotto turistico, a cui partecipano tanti albesi in veste di operatori, di volontari e di organizzatori di manifestazioni. Al Mercato del tartufo entrano circa quattromila persone della zona con i tagliandi omaggio dei giornali e degli espositori».

 Quali risvolti ha comportato questa versione “lunga” della Fiera, dal 12 ottobre al 17 dicembre?

«In realtà, dovremo ancora rafforzare il mese di settembre e continuare a far crescere il mese di novembre, nonché le proposte della ristorazione con il tartufo fino a Natale. Qualche disagio per i cittadini in qualche week-end di ottobre penso sia sopportabile, grazie all’apporto che la Fiera dà all’economia, in sé e come cassa di risonanza per tutto il territorio».

 Come funzionano i finanziamenti per la Fiera?

«Fondazione Crc, Regione Piemonte, Comune di Alba continuano a darci un sostegno rilevante pur in tempi di crisi, un sostegno che utilizziamo per la promozione. Il Comune inoltre concorre con il lavoro del personale e degli amministratori. La quantità di contributi da enti è comunque scesa di quasi 200 mila euro in pochi anni. Fortunatamente la rassegna genera risorse. Nei prossimi anni dovremo ancor più camminare con le nostre gambe. L’altra grande risorsa è il volontariato dei borghi e di tante associazioni. È c’è anche – come da tradizione per l’Ente fiera –­l’impegno gratuito, seppur non privo di responsabilità, del Consiglio di amministrazione».

m.v.

Tartufo 221

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