25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, grazie alla collaborazione con il gruppo Cinema Moretta, le Donne in nero contro la guerra di Alba hanno in programma la proiezione del cortometraggio Soubresauts (sobbalzi) che tratta di una rinnovata relazione madre-figlia dopo un’aggressione subita dalla ragazza. La proiezione si terrà lunedi 25 novembre alle 21, e precederà il film in programma nella sala di corso Langhe.

Ecco il testo preparato dalle Donne in nero contro la guerra per il 25 novembre 2013 giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 Denunciamo, insieme alle organizzazioni femminili e femministe di tutto il mondo, la violenza di genere:

ü quella legata ai conflitti armati, nei quali lo stupro è arma di guerra;

ü quella domestica, esercitata  nell’ambito delle relazioni familiari e affettive.

 

Anche in Italia.

In quest’ultimo decennio nel nostro paese la violenza maschile sulle donne ha provocato più di un centinaio di vittime ogni anno. E’ dunque ancora radicata una mentalità patriarcale che autorizza gli uomini ad usare la forza per uccidere, le parole per ferire, la sessualità per offendere.

 

Pensiamo che il contrasto alla violenza sulle donne non debba essere demandato ai soli servizi sociali o alle forze dell’ordine. Il problema non è quello di “proteggere” le donne. Va indagato invece l’universo maschile, generatore di tanta ferocia. Sono uomini quelli che stuprano, picchiano, umiliano, uccidono.

Non solo nella sessualità, ma anche nel rapporto di coppia, nel corteggiamento, nella gestione delle separazioni la violenza emerge quando la donna non corrisponde più al desiderio maschile. E proprio questa riduzione della persona a strumento a disposizione di altri sta alla radice della violenza che molti, troppi uomini esercitano ancora sulle loro compagne, figlie, amiche.

Dei 124 femminicidi compiuti in Italia nel 2012, i tre quarti sono stati perpetrati da uomini che avevano una relazione sentimentale o di parentela con la donna uccisa

 

Chiediamo di poter vivere in una società che voglia realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalità maschilista, patriarcale, spesso occulta, che noi riteniamo responsabile della mancanza di rispetto per le donne.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga più sottovalutata, svilita, criticata. Perché racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano; o ritengono che sia qualcosa che non li riguarda; o addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto.

 

Continuiamo a tessere relazioni di solidarietà fra le donne del mondo.

 

Insieme, trasformiamo la paura in forza, la forza in lotta,

perché non potrà esserci pace finché le relazioni

fra uomini e donne

non saranno improntate al rispetto, alla parità e alla solidarietà.

donne in nero contro la guerra – Alba – 25 novembre 2013

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