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Alba piange la scomparsa della “signora Pina”

Nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 18 novembre, è mancata, all’età di 95 anni, Giuseppina Bevione in Ferrero, conosciuta ad Alba come “la signora Pina”. Con una vita dedita all’accoglienza di persone e famiglie migranti presso la propria abitazione in frazione Mussotto, Pina aveva donato nel 2006 la propria casa alla cooperativa sociale “Alice”, pur continuando a usarla come propria abitazione. Da quel dono era nato nel 2008 il primo progetto di housing sociale chiamato appunto in suo onore “Casa Pina”, una realtà abitativa fatta di accoglienza e reinserimento di persone in difficoltà. La decisione di dedicare la propria vita all’accoglienza è sempre stata supportata anche dal marito Albino, scomparso nel 1984. Il funerale si terrà a Mussotto mercoledì 20 novembre.

Maurizio Bongioanni

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Nella casa della signora Pina  

(articolo tratto dal numero 13 di Gazzetta d’Alba del 1° aprile 2008)

La signora Pina, candidi capelli e tanta saggezza negli occhi, ha 87 anni. In questi giorni è raggiante. Tra poco vedrà la sua casa rifiorire. Accanto al suo appartamento, nel cascinale di corso Canale, arriveranno due mamme con i loro bambini. Ancora qualche mese e da Pina si sentiranno altre voci e in giardino, c’è da scommetterci, i piccoli si rincorreranno, mentre “nonna Pina” li starà a guardare.

Racconta chi la conosce bene che la signora Pina di Mussotto è una persona straordinaria, da cui imparare: vedova dagli inizi degli anni Ottanta, ha sempre aperto la sua casa a chi ne ha avuto bisogno. La sua passione per gli altri è stata condivisa a lungo dal marito, tanto che chi si trovava in difficoltà sapeva di poter contare su quella bella coppia di corso Canale.

Giuseppina Ferrero, raccomanda il profilo basso: «Se si vuol cercare di far del bene non bisogna fare troppo clamore». Ma il suo è un gran bel gesto, uno sprazzo di luce in un mondo brutale o che tale appare e bisogna raccontarlo. Che cosa ha fatto “nonna Pina”? Ha donato la sua casa alla cooperativa sociale Alice, che potrà realizzare un nuovo progetto socio-assistenziale per giovani mamme in uscita dalla tossicodipendenza. Alice si è impegnata a ristrutturare il cascinale di corso Canale, dividendolo in alloggi, e a garantire una vita dignitosa a Giuseppina.

La signora Giuseppina Ferrero all’atto della firma della donazione.
La signora Giuseppina Ferrero all’atto della firma della donazione.

Spiegano ad Alice: «La signora Pina da trent’anni offre accoglienza a persone in difficoltà per consentir loro di stabilizzare la propria situazione. A 87 anni ha espresso il desiderio di poter offrire uno sbocco alla sua opera per gli anni a venire. Un gruppo di professionisti albesi, amici di famiglia e nipoti, l’hanno aiutata a rendere concreta la sua volontà. Nei mesi scorsi si sono susseguiti numerosi incontri di conoscenza reciproca e di definizione dell’idea».

giuseppina-ferreroNel 2007 sono intervenuti due fatti rilevanti. Il Piano di zona del consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero, formalizzato a giugno con la sottoscrizione dell’Accordo di programma, ha messo in evidenza la centralità della questione abitativa. Inoltre, la Regione ha indicato i criteri di realizzazione di complessi edilizi in grado di rispondere ai fabbisogni abitativi delle persone in difficoltà. Si è trattato di un duplice stimolo per la cooperativa Alice e Giuseppina Ferrero, che hanno vista riconosciuta l’intuizione che stavano costruendo.

La casa della signora Pina, dopo la ristrutturazione, sarà a disposizione di giovani mamme che abbiano seguito il percorso di riabilitazione presso la comunità terapeutica Alice, mamme e bimbi di Trezzo Tinella. In corso Canale le donne e i loro figli avranno una collocazione temporanea, in grado di permetterne l’ingresso nel mercato del lavoro, la sistemazione definitiva, la cura dei bambini.

Nelle scorse settimane è stato stipulato di fronte a un notaio l’atto di donazione dell’ampia abitazione della signora Pina, prevedendo un vincolo di destinazione d’uso e l’assunzione di precisi impegni da parte della cooperativa al fine di garantire la massima serenità alla donatrice per gli anni a venire.

Che cosa si farà dell’ex casa colonica? Il progetto prevede l’allestimento di piccoli alloggi capaci di fornire una risposta temporanea alle persone accolte. Ci saranno servizi collettivi, cucina comune per momenti conviviali, saloni di attività, lavanderia, baby-parking, spazi esterni. Il progetto della cooperativaAlice prevede il supporto psicosociale alle giovani donne e l’”apertura” al quartiere, con la possibilità di organizzare eventi e iniziative.

Alice ospita in questo momento a Trezzo Tinella 7 mamme con altrettanti bambini. Il fine è aiutare le giovani donne a relazionarsi con il proprio figlio, nella complessa situazione dell’uscita dalla tossicodipendenza, costruendo anche un percorso successivo, di accompagnamento verso il lavoro e l’autonomia. Alcune coppie mamma-bimbo si trovano già in questa fase di reinserimento. A breve alcune di loro faranno compagnia a nonna Pina.

Maria Grazia Olivero

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