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Piessegi occupata da 34 operai

NEIVE I tre mesi di cassa integrazione in bilico per gli operai della Piessegi, azienda che opera nel settore edile per la fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, verranno anticipati dalle banche. Un accordo è infatti stato sottoscritto martedì scorso tra le parti sindacali, la Provincia e il Comune di Neive.
Continua in ogni caso il presidio permanente da parte dei 34 operai chiusi nei locali della mensa dell’azienda, ferma ormai da diversi mesi. I lavoratori, supportati dai sindacati, chiedono che venga riconosciuto loro il trattamento di fine rapporto e chiedono certezze per il proprio futuro. Al momento l’impresa non ha fornito alcuna risposta e ha ribadito l’intenzione a non confrontarsi con i sindacati. «Finché non avremo queste risposte resisteremo» è il commento di Mario, uno degli operai che stanno occupando la fabbrica.

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La vicenda ha attirato intanto l’attenzione di alcune associazioni del territorio, tra le quali Officine di Resistenza, gruppo di volontariato politico e sociale, che ha inviato a Gazzetta una lettera nella quale afferma: «La crisi colpisce duro anche ad Alba e nei dintorni. Ultimamente sono saliti alla cronaca i casi Sito, Barberis, Unieuro e Miroglio, che richiamano in maniera esemplare la distruzione del tessuto produttivo e con esso un’immane disastro sociale per centinaia di famiglie. I lavoratori Piessegi, senza salario da tre mesi, hanno deciso di sottrarsi al fatalismo e all’inerzia, occupando l’azienda. Esprimiamo loro la massima solidarietà».

Maurizio Bongioanni

Nel numero di Gazzetta in uscita martedì3 dicembre il reportage dall’interno dell’azienda occupata: parlano gli operai senza salario da quest’estate.

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