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Piessegi: presidio a oltranza

NEIVE «Il presidio durerà sino a quando non verranno rispettati i patti sindacali». A parlare è un nutrito gruppo di lavoratori della Piessegi, ditta specializzata in fabbricati civili e industriali. Le bandiere dei sindacati sventolano mentre i lavoratori iniziano ad arrivare al mattino presto. Da giorni ormai si contrappongono a chi vuole entrare al lavoro. Con loro ci sono i rappresentanti delle tre sigle sindacali: Silvio Gulino della Filaca-Cisl, Salvatore Correnti (Uil) ed Enrico Cabutto (Cgil).

«Ci troviamo qui – inizia Correnti – a fronte della mancanza di soldi che spettano ormai da tre mesi ai lavoratori. A luglio, infatti, la ditta inaspettatamente era stata messa in liquidazione. Dal 4 settembre i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria ma, visti i tempi di erogazione dei primi soldi, circa tre mesi, avevamo raggiunto un accordo coi vertici aziendali al fine di anticipare i soldi spettanti dal Tfr dei singoli. Questo, per non lasciare senza alcun reddito i cinquanta lavoratori».

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«Ma il problema sorge – continua Cabutto – dal momento in cui, nelle settimane scorse, viene presentato un pre-concordato dalla ditta. In seguito il Tribunale ha bloccato tutti i crediti pregressi, congelando il possibile anticipo del Tfr».

Amareggiati i lavoratori. «Come facciamo ad andare avanti? Siamo senza soldi da ormai tre mesi», dice uno di loro. «Devono rispettare i patti presi coi sindacati. Altrimenti porteremo le nostre bollette da pagare e ci penseranno loro a farlo».

Mercoledì scorso il sindaco Luigi Ferro, assieme agli assessori, ha incontrato i sindacati e una delegazione di lavoratori. «È stato un incontro positivo», afferma Gulino. «Il Sindaco si è impegnato a dare una mano ai lavoratori: agevolerà le famiglie coinvolte dando una mano sui pagamenti dei mezzi di trasporto e sui buoni-mensa ai figli dei lavoratori residenti a Neive e ha promesso di spronare gli altri sindaci dei Comuni interessati a seguirlo».

Il buio cala sui cancelli e i lavoratori si avviano alle loro case. «Attendiamo l’incontro in Provincia – dicono i sindacalisti – per rendere effettivo, nel giro di pochi giorni, il protocollo per l’anticipo di cassa integrazione. Speriamo che, a parte l’anticipo, si arrivi a una soluzione celere perché i lavoratori non perdano il posto».

 Cristian Borello

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