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Una vendemmia a 4 stelle

VINO I tempi dell’Anteprima vendemmia, di solito, sono più solerti. L’evento cade normalmente verso la metà di novembre. Ma quest’anno si è atteso di più e ci sono ragioni concrete: la raccolta delle uve ha sfiorato la fine di ottobre. Un’annata così tardiva non si vedeva da tempo. Molti viticoltori l’hanno classificata come una vendemmia “piemontese”, dopo una serie di annate ispirate alla precocità.

Da sinistra  Tinto, Porzio, Biestro, Sacchetto e Ferrero

Il “gruppo Piemonte” il 29 novembre si è trasferito in blocco a Milano per cominciare a dialogare con il mondo organizzativo di Expo 2015. L’appuntamento è stato alla cascina Cuccagna, una struttura con forti legami con il mondo dell’agricoltura.

È stata una giornata intensa, iniziata nella mattinata con una degustazione dedicata al “come è andata a finire”. Sono stati riproposti alcuni vini delle annate passate e si è voluto verificare con l’aiuto di una trentina di giornalisti se i voti assegnati alle uve di quegli anni sono stati poi confermati dalla qualità dei vini.
Al pomeriggio è stata una voce radiofonica molto conosciuta – quella di Tinto di Decanter Rai radio due – a coordinare il clou dell’evento, quando si sono succeduti vari interventi di tecnici e autorità per dare un senso compiuto ai risultati della vendemmia 2013.
Dopo i saluti di Fabrizio Gallo, direttore marketing territoriale del Padiglione Italia all’Expo 2015, è stata la volta di Claudio Sacchetto, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, a passare in rassegna gli aspetti positivi e le note dolenti del vino piemontese, un settore che continua a cavarsela nonostante la crisi.
Note positive, sia per ciò che è stato fatto sia per le prospettive future, sono venute da Andrea Ferrero, presidente di Piemonte land of perfection: consorzi e associazioni dei produttori hanno fatto sistema, ottimizzato gli investimenti ed evitato i doppioni e le sovrapposizioni.
Il presidente della Vignaioli piemontesi Giulio Porzio ha voluto riportare la vigna al centro dell’attenzione, da un lato come protagonista primario dell’atto produttivo, dall’altro come elemento irrinunciabile nel territorio e nel paesaggio in un’ottica di sviluppo.
Il “piatto forte” dell’evento, ovvero le informazioni su andamento climatico, maturazione e qualità dell’uva è stato confezionato da un duo collaudato: Emanuele Dellavalle, agronomo e tecnico della Vignaioli piemontesi e Giancarlo Montaldo, giornalista specializzato nelle tematiche vitivinicole, in particolare di quelle economiche.
Il loro è stato il riepilogo di ciò che è avvenuto, soprattutto in vigna, nelle varie stagioni, dall’inverno 2012-13 fino all’autunno 2013, epoca dedicata alla raccolta delle uve. Tutte le informazioni sono state raccolte nella pubblicazione intitolata proprio Piemonte anteprima vendemmia 2013 dedicata al clima, alla maturazione delle uve, agli aspetti economici e produttivi e alle tendenze di sviluppo, che può essere richiesta alla Vignaioli piemontesi. Nella pubblicazione, quest’anno sono proposte anche 15 pagine economiche dedicate ad altrettante denominazioni. Per ognuna sono state individuate le tendenze di fondo e i valori.

Gigi Rosso e Tinto
Per parlare della vendemmia 2013 sono stati coinvolti anche alcuni viticoltori: per l’Albese è intervenuto Gigi Rosso, che ha raccontato le sue 60 vendemmie, ricordando in particolare l’annata 1978, una di quelle che si ricordano per la qualità e la gratificazione economica.

tabella voti uve
Per la cultura è tornato il premio “Piemonte anteprima vendemmia 2013”, dedicato a un grande cantore delle Langhe e della sua gente, testimone di tempi difficili, quando la malora era il denominatore comune di tante case e tante colline: Beppe Fenoglio è stato ricordato nel 50° anniversario della sua morte. Ma il premio ha celebrato anche due autori contemporanei, Enrico Remmert e Luca Ragagnin, che nei mesi scorsi hanno dato alle stampe una curiosa guida di territorio e di enogastronomia intitolata L’acino fuggente.

g.m.

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