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31 MILA ALBESI e meno immigrati

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DEMOGRAFIA Alba è sempre sopra la soglia dei 31 mila abitanti, ma non si può dire che i bambini siano il fulcro della popolazione. Il nuovo anno può contare infatti sotto le torri 14.811 maschi e 16.568 femmine residenti, mentre le famiglie sono oltre 14 mila e trentatré risultano essere le convivenze, due in meno rispetto al biennio precedente. In prospettiva i numeri crescono, ma l’interpretazione dei dati lascia spazio ad alcune novità.

250 NATI, 320 MORTI

La popolazione, rispetto a cinque anni fa, è aumentata di un centinaio di persone ma sta subendo una flessione sia rispetto al 2011 – gli albesi erano 153 in più – sia rispetto al 2012, quando i residenti erano 31.676, circa 300 in più. I nati nel 2013, 250, sono meno dei morti, che superano i 320, evidenziando un andamento stabile ma negativo, già in atto dal 2009.

MENO 226 STRANIERI

Sono in diminuzione gli stranieri, 3.901 – la maggioranza provenienti da Romania, Marocco e Albania –, rispetto al 2012 in cui si stimavano 4.127 presenze. Si tratta di una tendenza? Lo abbiamo chiesto all’Ires. «L’aumento demografico in Italia è legato soprattutto all’immigrazione; nel nostro Paese la popolazione tende a invecchiare e nascono sempre meno bambini. La crisi economica ha però inciso sull’arrivo degli stranieri – che fanno più figli di noi –­e il fenomeno dell’immigrazione sta rallentando. Non è però possibile fare previsioni realistiche sul futuro. In Piemonte le famiglie straniere sono stabilizzate e l’andamento demografico dei prossimi anni potrebbe essere influenzato, in parte, anche da loro. Alba ha registrato nel 2013 una diminuzione degli immigrati, ma questo non significa un fermo; in molti casi non si tratta di un ritorno nel Paese d’origine ma di trasferimenti in Comuni più vicini o in città più grandi», spiega Enrico Allassino, sociologo presso l’Istituto di ricerche economiche sociali del Piemonte.

SI NASCE AD ALBA

Durante il 2013, all’ospedale San Lazzaro di Alba, sono nati 906 bambini; il primo gennaio 2014 ne sono stati dati alla luce due, rispettivamente alle 3 di notte e alle 15.40. Dopo la recente chiusura del reparto presso il Santo Spirito di Bra, invece, i braidesi non nascono più in città. «Il punto nascite dell’Asl Cn2 si trova ad Alba, dove vengono svolte le attività di ostetricia, mentre a Bra sono state implementate quelle di ginecologia. L’obiettivo è l’ospedale di Verduno, nel quale verranno concentrati i servizi di ostetricia e di ginecologia e dove speriamo di dare vita a un reparto di rianimazione neonatale», spiega Francesco Morabito, direttore dell’Asl Cn2.

Manuela Anfosso

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