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Licenziamenti all’Arpa: si lotta per il reintegro

BRA  Al momento nulla di fatto per i due operai dell’Arpa industriale spa (l’azienda produttrice di laminati plastici localizzata nel quartiere Oltreferrovia) che sono stati licenziati in applicazione della legge Fornero, poco prima della pausa natalizia. A seguito di questa decisione, assunta dalla direzione della ditta, una prima risposta corale era stata data dalle maestranze già nella giornata di giovedì 19 dicembre. Infatti i 350 dipendenti dell’azienda che produce laminati plastici avevano incrociato le braccia due ore per turno, dopo aver partecipato all’assemblea sindacale promossa, in modo unitario, dalle sigle Cgil, Cisl e Uil della categoria dei chimici; poi avevano dato vita a un presidio (dalle 12 alle 14) davanti ai cancelli dell’Arpa, bloccando anche la viabilità in via Piumati. Alla protesta, oltre a molti braidesi, avevano anche preso parte gli assessori comunali Gianni Fogliato e Massimo Borrelli. Commentano i segretari provinciali Gaspare Palermo (Filctem), Angelo Vero (Femca) e Alberto Dotta (Uiltec): «La tanto vituperata riforma del lavoro, al punto in cui recita “in caso di calo di commesse e difficoltà economiche”, permette alle aziende di potersi liberare dei propri dipendenti. Una norma fastidiosa e cinica che, se pur prevista per legge, proprio per la sua natura – a nostro avviso brutale – non trova larga diffusione e applicazione».

bra arpa industriale presidio1

La ditta, che si estende su un terreno di 150 mila metri quadrati, dei quali ben 100 mila coperti, occupa 350 dipendenti che lavorano alla produzione di pannelli che trovano applicazione in diversi settori quali l’architettura d’interni, l’arredamento, l’edilizia, il design, la cantieristica navale e gli allestimenti ferroviari. È attualmente controllata dall’azienda olandese Broadview Holding Bv.

Alla successiva riunione, svoltasi lunedì 23 dicembre nella sede cuneese di Confindustria, la direzione (rappresentata dalla responsabile del personale Tiziana Bonacina) ha confermato i due licenziamenti, motivandoli con un calo di commesse nei reparti segheria e magazzino, nei quali i due dipendenti lavoravano. I segretari provinciali Cgil, Cisl e Uil sostengono: «In provincia non era ancora successo che un’azienda, seppure in difficoltà, applicasse questa norma. Ricorreremo a tutti i mezzi per ottenere il reintegro di questi due lavoratori».

E poi concludono: «Il prossimo incontro di mercoledì 8 gennaio, all’Ufficio provinciale del lavoro, sarà quello definitivo. In base alle decisioni della direzione aziendale programmeremo eventuali nuove iniziative sindacali».

Valter Manzone

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