Fulci: Ferrero in Italia ha mantenuto l’occupazione nonostante il calo del fatturato

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BRUXELLES L’impegno sulla responsabilità sociale d’impresa non impedisce al gruppo Ferrero di crescere nel mondo: il suo fatturato, secondo gli ultimi dati, «è passato dai 7,7 miliardi di euro al 31 agosto 2012 a 8,1 miliardi di euro nello stesso periodo del 2013, con un utile lordo di 795 milioni di euro». Ma è soprattutto in Italia, spiega all’Ansa l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, vicepresidente di Ferrero International, «che la società sta dando al momento la più grande prova di responsabilità sociale: nonostante un calo di fatturato del 10% in volume e del 5% in valore, causa la crisi economica, Ferrero ha stretto i denti e non ha licenziato né messo in cassa integrazione nessun operaio. Per fortuna abbiamo anche fabbriche all’estero che stanno andando bene, e grazie a quelle si continua a mantenere intatta la nostra forza operaia e tutti i nostri collaboratori».

ingresso stabilimento ferrero

Dei dati economici e della responsabilità sociale per il 2013 si è parlato in occasione della presentazione a Bruxelles del rapporto 2012 di Ferrero su “condividere valori per creare valore”, illustrato nella sede dell’Ambasciata d’Italia in Belgio. Introdotto dall’ambasciatore Alfredo Bastianelli, l’avvenimento si è concluso con un incontro-dibattito dove si sono confrontati anche esperti di obesità e rappresentanti dei genitori, davanti ad alcune centinaia di ospiti e rappresentanti dell’Ue. Per Fulci il motto di Ferrero è «creare, lavorare, donare. E questa partecipazione di tutti al proprio benessere, alla propria fortuna – dice – è indubbiamente la strategia vincente».

Francesco Paolo Fulci presidente Ferrero

Quanto all’attuazione della strategia del Corporate sociale responsibility (10 obiettivi da realizzare per il 2020) messa in opera dal gruppo, le anticipazioni sui prossimi risultati 2013 appaiano significative. Così il 100 per cento dell’olio di palma sostenibile che viene utilizzato dall’azienda, sarà completamente tracciabile dal coltivatore al prodotto entro dicembre 2014. Anche per il cacao, il 40% della materia prima proviene da fonte certificata sostenibile.

Sulla qualità poi, punto di orgoglio dell’azienda, si realizzano in media 34mila test ogni mese. Per venire incontro invece alle esigenze di una dieta equilibrata, il 65% dei prodotti è offerto in porzioni di meno di 25 grammi e il 70% in porzioni da meno di 100 grammi. Infine sull’impegno per tutelare l’ambiente, il 90,9% dei rifiuti vengono già riciclati negli stabilimenti.

Insomma, per Fulci «Ferrero ha realizzato il sogno di Olivetti di creare a Ivrea la “Città ideale” con la compartecipazione dei lavoratori. E questo spiega che in 70 anni di attività lo stabilimento di Alba dove lavorano 4.000 persone non ha mai conosciuto un giorno di sciopero». Quanto al futuro, dice, «Ferrero la responsabilità sociale ce l’ha nel sangue e ci sono tutte le premesse affiché l’impresa e i suoi 30mila lavoratori con fabbriche nei cinque continenti, continui a crescere».

Ansa

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