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Da questa mattina Chiamparino è il presidente del Piemonte

TORINO Questa mattina, ore 10, nell’ufficio del Presidente della Regione a Torino c’è stato il passaggio tra Roberto Cota e Sergio Chiamparino. Non senza una punta di rimpianto Cota ha affermato: «Abbiamo lavorato quattro anni con impegno. Oggi il Piemonte è meglio di quando abbiamo iniziato a governare. Ora mi sono messo a disposizione per fornire una carellata rispetto ai temi più importanti».


Emozionato perché «quando si assume un incarico di grande responsabilità c’è sempre un po’ di emozione, anche se non sono più di primo pelo. Se nella politica non c’è emozione, manca la parte più significativa dell’impegno pubblico» Chiamparino, nuovo Presidente regionale, ha ringraziato il presidente uscente Cota. «Questo incontro – ha detto – mi ha permesso di far una seppure rapida carrellata sui principali dossier ma soprattutto ha dato, abbiamo dato, un segnale di civiltà politica».

Alla domanda   di qual è la situazione da questi primi approcci sullo stato di salute della Regione risponde che «ci sono problemi impegnativi da affrontare per la crisi economica da cui non si è ancora fuori. Il tema del lavoro è il centro di tutto, e questo sarà l’ obiettivo di tutti i nostri sforzi».

Prima scadenza i fondi europei. «Già alla prima riunione di giunta – anticipa Chiamparino – approveremo le delibere che gli uffici stanno predisponendo per arrivare in tempo alla scadenza del 22 luglio».

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Interpellato sul tema corruzione, ha assicurato «in Piemonte non accadranno episodi come quello del Mose perché non sono mai accaduti». A confutare questa sua affermazione ha citato alcune grosse opere realizzate a Torino dal passante ferroviario alle olimpiadi, alla metropolitana. «Tanti soldi – ha affermato – utilizzati in trasparenza. Anche se è sempre bene essere cauti per il principio che non si sa mai, metterò al lavoro un gruppo di persone per creare un clima che allontani tutte le zone oscure dove può sempre annidarsi la corruzione, perché l’uomo perfetto purtroppo non c’è».

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