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Incontrarsi nella diversità: una grande ricchezza

Approvata la legge sulle unioni civili, è ora di sostenere le famiglie

don rizzolo antonio_q

Il gruppo Intrecci è nato presso il 1° Circolo di Alba tre anni fa, grazie ad alune mamme e insegnanti delle scuole dell’infanzia. A seguito delle sollecitazioni ricevute durante gli incontri di Non uno di meno, organizzati dall’Ufficio stranieri, ha deciso di lanciarsi nell’impresa di proporre occasioni di incontro rivolte a genitori di bambini di Paesi diversi al fine di conoscersi in un’atmosfera allegra e rilassata. Dopo il primo anno di sperimentazione con incontri conviviali e di scambio culturale attraverso cibi di vari Paesi, dal tè, al cous cous, al sushi e appuntamenti con “Il caffè del mattino”, il gruppo si è poi esteso anche alla primaria M. Coppino. Nei mesi scorsi sono stati quattro gli appuntamenti: a dicembre “I dolci delle feste”, a febbraio “I martisor”, ad aprile “Balli dal mondo” per poi finire, a metà maggio, con un incontro-laboratorio finalizzato alla festa di Macramè. Nel nostro Circolo la presenza di alunni stranieri è del 23% sul totale degli alunni ed è considerata una grande ricchezza, da valorizzare anche nei prossimi anni.  Mamme e insegnanti
del gruppo Intrecci,
1° Circolo di Alba
Incontrarsi nella diversità è un grande arricchimento per tutti. Tanto più quando, nella scuola, vengono coinvolti non solo gli alunni, ma anche le loro famiglie. L’uniformità porta all’impoverimento e alla chiusura. La diversità, quando non entra in conflitto ma cerca i modi di armonizzarsi, attraverso la conoscenza, il confronto, il dialogo, porta alla crescita e all’apertura della mente e del cuore.
 Mi vengono in mente alcune espressioni usate da papa Francesco nel corso dell’incontro con il mondo della scuola italiana il 10 maggio scorso. «La scuola non è un parcheggio», ha detto. «È un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente».
 «Noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro», ha continuato il Papa, «per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. A scuola noi “socializziamo”: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine,per capacità». La bella iniziativa del gruppo Intrecci porta il suo contributo a questa cultura dell’incontro, del dialogo, del camminare insieme. Un esempio da imitare.

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