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Tribunale di Alba: si apre uno spiraglio

Un’interpellanza urgente, firmata dai deputati albesi di Scelta civica Giovanni Monchiero e Mariano Rabino, è stata presentata martedì 3 giugno al ministro della giustizia Andrea Orlando. Il documento chiede un provvedimento urgente che rimedi alla chiusura di otto Palazzi di giustizia (tra cui Alba) meritevoli di “sopravvivere” in virtù di criteri oggettivi quali dimensione, carichi pendenti e specifiche situazioni territoriali.

Tribunale di Alba (foto Marcato)

Il ministro Orlando ha risposto in aula, durante il question time: «Il Ministero della giustizia è impegnato in un’attività di monitoraggio volta ad assicurare l’effettiva realizzazione degli obiettivi di efficienza e razionalizzazione degli uffici giudiziari. È stato istituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di verificare  gli effetti del nuovo assetto territoriale e, per superare le possibili criticità, proporre soluzioni organizzative e normative».

Un nuovo spiraglio si apre per il Tribunale di Alba, dopo che la questione sembrava essere del tutto scomparsa dall’agenda del Ministero della Giustizia. «Il Ministro non ha escluso la possibilità di un decreto correttivo» commentano Monchiero e Rabino. «Crediamo che ci sia spazio per un intervento da parte dei nostri sindaci e della nuova amministrazione regionale, freschi di una straordinaria legittimazione elettorale: tocca a loro inserirsi nello spiraglio che si è aperto, cercando di porre rimedio a situazioni sono in palese contrasto con un criterio generale di equità».

Tra l’altro nei giorni scorsi il ministro Orlando ha disposto la rimozione dall’incarico del capo dipartimento Luigi Birritteri, l’artefice della riforma della geografia giudiziaria, che ha decretato la soppressione e l’accorpamento di 31 tribunali, sostituendolo con Mario Barbuto, presidente della Corte d’Appello di Torino dal 2010.

Intanto il Movimento 5 stelle chiede di mantenere le promesse fatte ricordando la riunione organizzata dall’Aca ad Alba l’8 maggio quando Sergio Chiamparino sul tema del salvataggio del Tribunale disse “voi fate proposte ed io le appoggerò”.

«Chiamparino si era offerto di firmare un documento di impegno, insieme a Pichetto, mentre il candidato Presidente del M5s, aveva proposto più pragmaticamente di rincontrarsi pochi giorni dopo il voto per agire concretamente», dicono Ivano Martinetti, Davide Bono, Mauro Campo Fabiana Dadone. «Le proposte ci sono da anni ed ora è possibile ripristinare il tribunale di Alba allargando la circoscrizione a fette di territorio sotto la competenza di tribunali oggi congestionati come Torino e Cuneo. I numeri (territoriali ed economici: 1,8 milioni di utili) stanno a dimostrare, per ammissione dello stesso Ministero, che il Tribunale di Alba è efficiente. Presidente Chiamparino: ora che fa? Il tempo per le chiacchiere è finito, visto che ora ha il ruolo per compiere delle scelte. Aspettiamo immediatamente una presa di posizione, seguita da un atto concreto (la proroga della chiusura dal 14 giugno a settembre), da parte del suo compagno di partito Renzi, per salvare una risorsa fondamentale per i cittadini e il territorio. Mostri al suo milione di elettori piemontesi che davvero si “cambierà verso”».

 

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