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Fiato sospeso per l’ospedale di Alba-Bra

Si ostenta sicurezza, ma l’ipotesi di fallimento della Salvatore Matarrese può essere un’altra tegola
VERDUNO «Lo Stato paghi o falliamo». Il monito lanciato dalla Salvatore Matarrese di Bari – la più grande azienda edile del Meridione impegnata nella costruzione dell’ospedale di Verduno – desta preoccupazione. Si teme che l’eventuale fallimento possa rallentare le opere. Come si legge sul web del Corriere della sera, l’impresa pugliese ha presentato al Tribunale di Bari la richiesta di concordato in continuità «in modo da salvare 300 posti di lavoro e altri 1.200 di indotto e proseguire l’attività, compresi i circa 300 milioni di euro di contratti per infrastrutture pubbliche in fase di costruzione», tra cui interventi per il nosocomio di Alba-Bra, in appalto (insieme a Olicar di Bra, che si occupa degli impianti) dal vincitore del bando, Mgr Verduno 2005. I Matarrese, scrive il quotidiano milanese, hanno messo sul piatto 75 milioni di euro di patrimonio a garanzia dell’esposizione debitoria –che ammonta a 40 milioni di euro – e un piano quinquennale per rassicurare gli altri creditori.

Nel momento in cui scriviamo non è noto il verdetto giudiziario che, comunque, commenta l’onorevole Giovanni Monchiero, tra l’altro ex responsabile della nostra Asl, non dovrebbe condizionare i lavori, in quanto la Mgr potrebbe sostituire l’eventuale impresa fallita con una procedura snella rispetto a quella di un ente pubblico. I rappresentanti di Asl, Provincia di Cuneo e Comune di Alba, in assenza di comunicazioni ufficiali sulla vicenda, ostentano sicurezza, anche perché i lavori stanno procedendo alacremente.

verduno ospedale cantiere

Avanza anche la progettazione della strada di accesso. Come anticipato la scorsa settimana, giovedì 26 giugno gli enti coinvolti nel progetto hanno deciso all’unanimità di scartare in modo definitivo l’ipotesi della bretella di Toetto da oltre 15 milioni di euro, optando sull’attuale strada di cantiere. Entro agosto i tecnici della Provincia definiranno due progetti, differenti nella parte relativa all’innesto della strada per l’ospedale con la provinciale 7.

«La prima soluzione, da circa 5 milioni di euro, prevede una curva e una rotatoria più spostata in direzione di Alba. L’intervento, che ricalca quello inserito tra le opere accessorie al lotto autostradale Alba-Cherasco, sarebbe a carico della società Asti-Cuneo», spiega il vicepresidente della Granda Giuseppe Rossetto. «L’altro piano – più praticabile del primo poiché dipende dai lavori per l’autostrada che potrebbero non essere pronti in tempo per l’apertura dell’opera, prevista a fine 2015 – verrebbe concretizzato con i 3,5 milioni stanziati dalla Regione, utili per creare una rotatoria ai piedi della strada per l’ospedale, che richiederebbe alcuni sbancamenti nella prima parte della salita e un leggero innalzamento della superficie su cui verrà collocata la rotonda».

Un nuovo dilemma, che però in poco tempo dovrebbe risolversi. Ma bisognerà tener d’occhio gli imprevisti, come la rete fognaria, che non essendo più adeguata andrà riprogettata. E poi costruita.

Enrico Fonte

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