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I cittadini attendono risposte sull’ospedale Alba-Bra

Approvata la legge sulle unioni civili, è ora di sostenere le famiglie

don rizzolo antonio_q Gentile direttore, riprendendo l’approfondimento del suo giornale, credo che ormai occorra fornire ai cittadini risposte in merito ai lavori dell’ospedale di Verduno. Illudere gli albesi, ma non solo, non è la soluzione: non credo che i lavori termineranno entro la fine del 2015; e se anche questo si verificasse, resterebbe da risolvere il problema dei collegamenti per raggiungere l’ospedale. Il continuo procrastinare ha fatto peraltro dimenticare un problema: quali reparti saranno trasferiti nella sede di Verduno? Il rischio, alla luce dei continui tagli alla sanità, è che nel nuovo nosocomio venga attivato soltanto un pronto soccorso e alcuni reparti di medicina generale. Come per il tribunale, credo sia necessaria la collaborazione tra i sindaci dell’albese e del braidese: l’obiettivo dev’essere comune; l’ospedale dev’essere finito; per questo bisogna collaborare e sollecitare la Regione Piemonte.
 Carlo Bo, capogruppo consiliare
albese di Forza Italia

 Il compito di un giornale come Gazzetta non è semplicemente informare. Infatti, far circolare le notizie, segnalare i problemi, far conoscere come stanno davvero le cose permette ai cittadini di non essere presi in giro e sollecita chi ha qualche responsabilità a prendere le necessarie decisioni. Nel caso dell’ospedale di Verduno abbiamo segnalato più volte negli anni lo stato di avanzamento dei lavori, abbiamo dato spazio ai diversi punti di vista in merito alle strade di accesso. Un paio di settimane fa, con il titolo in prima pagina “Ospedale di Alba-Bra con il fiato sospeso”, abbiamo evidenziato il problema del possibile fallimento di una delle aziende costruttrici. In questo numero, a pag. 16, intervistiamo in merito il neoassessore regionale alla sanità. Mettendo poi in primo piano questa lettera, vogliamo non solo informare i cittadini, ma sollecitare le istituzioni a prendere a cuore la situazione. Un impegno comune da parte dei sindaci dell’albese e del braidese mi sembra molto importante. Anche se finora l’attività in questo senso non è mancata, specialmente da parte delle due amministrazioni capofila delle città di Alba e Bra. In ogni caso, la gente di Langa e Roero attende dei segnali concreti, affinché l’idea innovativa di un ospedale unico del territorio, capace di superare antiche chiusure individualistiche, non si impantani ulteriormente e diventi invece un vero fiore all’occhiello per la nostra terra.

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