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Danni Acna: no dei sindaci

VALLE BORMIDA. La proposta di riparazione per il danno ambientale causato dall’Acna formulata dalla Regione e che dovrebbe essere alla base della transazione con Syndial non convince i Comuni della Valle Bormida cuneese, della Valle Uzzone e dell’alta Valle Belbo, che in questi giorni la stanno bocciando attraverso delibere di Giunta. Le amministrazioni chiedono l’annullamento della proposta regionale per la definizione del risarcimento e una partecipazione diretta alla composizione del piano di interventi.
I sindaci contestano il criterio di attribuzione delle risorse, che non fa differenza tra i vari tratti della vallata e, partendo dalla suddivisione della Valle in tre aree – primaria (da Cengio a Perletto), secondaria (tratto astigiano) e terziaria (tratto alessandrino), – ribadiscono che l’area primaria, comprendente 16 Comuni (Bergolo, Camerana, Castelletto Uzzone, Castino, Cortemilia, Gorzegno, Gottasecca, Levice, Mombarcaro, Monesiglio, Niella Belbo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Prunetto, Saliceto, San Benedetto Belbo e Torre Bormida) avrebbe diritto a maggiori attenzioni.

acna

«Il documento della Regione», si legge nella delibera, «analizza il danno con riferimento a un territorio di 51 Comuni, fino ad Alessandria, senza far emergere l’innegabile differenza del danno subito dalle diverse aree».
Il documento regionale, dal titolo “Tavolo nazionale per la definizione del risarcimento del danno ambientale Acna/Valle Bormida” è stato presentato il 17 giugno ed è stato in parte modificato l’11 luglio ipotizzando un investimento totale di circa 206 milioni di euro. Il 19 luglio, a Cortemilia, il documento è stato illustrato dall’assessore all’ambiente Alberto Valmaggia ai sindaci dell’area primaria, che successivamente lo hanno analizzato e confrontato con le richieste avanzate nel 2012 alla Regione dalla Comunità montana.

«L’analisi parte dalla premessa incontestabile e riconosciuta che l’area primaria ha subito i danni maggiori, diretti e indiretti ed è quindi la destinataria principale di tutte le azioni. L’esame del documento della Regione ha permesso di evidenziarne le criticità e ha fatto maturare nell’area la non condivisione della proposta», riporta la delibera, approvata per ora dalle Giunte di Camerana, Castelletto Uzzone, Castino, Cortemilia, Niella Belbo, Pezzolo, Prunetto e San Benedetto Belbo.
La questione, in fondo, non è nuova. Già nel 2007, quando il Ministero dell’ambiente stanziò i cosiddetti “fondi Acna”, ci furono polemiche perché la maggior parte del denaro della prima tranche (6 milioni e mezzo di euro) andò all’alessandrino e non ai Comuni che avevano l’Acna a pochi chilometri. Ma allora, almeno, i soldi c’erano, mentre questi non si sa neppure se arriveranno e quanti saranno.
 Corrado Olocco

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