Festa dei popoli ad Alba: «Ogni popolo è volto di Dio, insieme da fratelli»

ALBA Gli stranieri presenti nell’albese sono invitati alla Festa dei popoli che si terrà, ad Alba, martedì 6 gennaio 2015, Epifania del Signore. Alle 10.30, nella cattedrale, mons. Giacomo Lanzetti presiederà la solenne celebrazione eucaristica. Una giornata all’insegna dell’amicizia e della solidarietà tra i popoli voluta dalla diocesi, promossa da Migrantes, parrocchia del Duomo, parrocchie della città, Agesci, Ufficio missionario, Cva, Ufficio ecumenismo, e altre associazioni come il Centro Bakhita, impegnate nell’aiuto agli immigrati. L’invito è rivolto a tutti gli stranieri di qualsiasi religione: non solo cattolici, ortodossi, protestanti, ma anche musulmani, buddisti, induisti o di altre fedi, senza alcuna distinzione, insieme con le loro famiglie. Alle 13.30, dopo la recita della preghiera per la pace, si terrà il pranzo interetnico, a cui sono invitati tutti gli immigrati di ogni fede e Paese che lo desiderano. Segreteria Migrantes “Bakhita”, Alba

festa dei popoli 2012-06

Il 6 gennaio, festa dell’Epifania del Signore, stranieri di ogni fede cultura e lingua sono invitati da Migrantes a raggiungere la cattedrale per unirsi alla grande concelebrazione presieduta dal nostro Vescovo. L’Epifania ricorda a tutti che gli uomini di ogni terra e di ogni condizione sono amati dal Padre a godere della salvezza universale, l’incontro con Cristo. L’Epifania del Signore è dunque veramente la Festa dei popoli. Questo si vuole ricordare, sottolineare, far calare nei cuori in tale ricorrenza. Quest’anno poi la chiamata a partecipare alla Festa dei popoli 2015, acquisisce una valenza tutta speciale in riferimento alla travolgente presenza di papa Francesco, che nelle sue straordinarie catechesi in piazza San Pietro non manca mai di esortare tutti a fare più comunione, a sentirsi concretamente più fratelli, a sentirsi veramente tutti figli di un unico Padre, che tutti ama, che tutti vuole salvi nel suo Figlio Gesù. In che modo prepararci a tale appuntamento? La Migrantes del Centro Bakhita, impegnata in prima persona, opera in raccordo con volontari di associazioni, operatori, Ufficio missionario, Caritas, ecumenismo, Agesci, Cva, con amici immigrati e non, laici e sacerdoti, tutti insieme per sostenere l’iniziativa che tre anni fa venne promossa dal Vescovo, trovando forte riscontro. Per quanto sulle prime possa sembrare una proposta di svago, vivere consapevolmente lo spirito di una tale festa è in realtà un impegno di lavoro, e anche una fatica che deve ruotare su una esperienza di attività condivisa. La nostra società italiana in questi anni ha dovuto confrontarsi su problemi enormi, per i quali non era del tutto preparata e ha adempiuto solo in parte al suo compito. Contestualmente la nostra Chiesa storicamente parlando è stata vicina a tanti nostri fratelli italiani che tra l’Ottocento e il Novecento sono emigrati nei vari Paesi delle Americhe e dell’Europa. Anche oggi essa non sta a guardare, ma partecipa all’entusiasmo e alle sofferenze dei giovani che delusi dai politicastri, ogni anno lasciano il nostro Paese e vanno verso i Paesi del Nord, dalla Germania al Benelux, all’Inghilterra, ai Paesi scandinavi e in Finlandia,mettendo a disposizione i suoi mezzi a diversi livelli. È necessario che si riconosca che la Chiesa in questi secoli è stata prossima ai migranti. La Festa dei popoli è dodici giorni prima della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, indetta dal Papa per il 18 gennaio 2015 con il tema: “Chiesa senza frontiere madre di tutti”. Bisogna ripartire dalle parole di papa Francesco, che esorta a tenere viva la speranza, a recuperare la fiducia, a mostrare che con l’accoglienza e la fraternità si può aprire una finestra sul futuro anzi, più che una finestra, una porta che si apre su un futuro possibile!

Don Paolo Rocca

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