Braccio di ferro sul foro boario di Carmagnola

CARMAGNOLA. Il mercato bestiame carmagnolese vive un momento di tensione: si susseguono gli incontri tra operatori del mercato e sindacati di categoria accomunati dal dissenso rispetto al progetto di ristrutturazione predisposto dagli uffici comunali che, dicono, «limiterebbe se non addirittura farebbe morire il mercato bestiame e anche le storiche fiere». Il problema è l’amianto che deve essere eliminato dalle tettoie, a cui s’aggiunge un “sentor” comune, che vorrebbe una così grande area in pieno centro a disposizione della città e non utilizzata solo due giorni alla settimana per il mercato bestiame. Una mozione presentata in Consiglio comunale dalla maggioranza, e votata con la fuoruscita dell’opposizione, chiedeva che il foro boario utilizzasse il 50% dell’area e il resto fosse destinato a strutture e spazi di uso pubblico. I fondi a disposizione, tra contributi regionali e residui, ammontano a 2 milioni di euro, sufficienti per l’eseguire i lavori e venire incontro alle richieste della cittadinanza. Il progetto predisposto però, a detta degli operatori, impedirebbe lo svolgimento del mercato, che vede ogni settimana la presenza di oltre 600 capi bovini, insieme a foraggi, paglie, derrate agroalimentari e macchine agricole. Il mercato di Carmagnola, grazie anche alla sua favorevole posizione geografica, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per gli operatori agricoli e commerciali. Il bando di gara scade il 31 marzo: gli operatori del mercato e i rappresentanti sindacali hanno chiesto all’Amministrazione comunale un incontro urgente per discutere il progetto e per ottenere l’assicurazione che l’attività mercatale non subisca interruzioni a causa dei lavori.

m.b.

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