Società di anziani: uno su 4 è over 65

L’INCHIESTA / 1. Il dinamismo, la vitalità e l’internazionalizzazione albese sembrano scontrarsi con l’invecchiamento demografico, un dato comune alle moderne società, con relativi costi sociali. Ha spiegato Beppe Cencio, presidente del Consorzio socio-assistenziale albese: «I problemi degli anziani incrementano. Nel 2013 (ultimi dati disponibili) abbiamo “prestato servizi” a 1.527 persone, delle quali 563 sono gli utenti “a carico” completo del Consorzio: nella maggioranza dei casi presentano situazioni di non autosufficienza».
Specifica Giovanna Marrone, responsabile dell’area anziani del Consorzio: «Su 99 mila residenti nell’area facente capo al Consorzio 22.783 sono ultrasessantacinquenni. Significa che una percentuale di polazione compresa tra il 23 e il 24 per cento è “anziana”, con le possibili ricadute problematiche di non autosufficienza. I numeri sono impressionanti,considerando come nel 2010 gli over 65 rappresentavano il 22,5 per cento, nel 2011 il 22,8 e il 23 nel 2012».
Abbiamo una popolazione che invecchia, dunque, peraltro in linea con le dinamiche regionali e nazionali. «Solo questa mattina ho ricevuto cinque nuove segnalazioni relative a situazioni problematiche di non autosufficienza», prosegue Marrone. «E le cose potrebbero complicarsi nel prossimo futuro, considerando come a inizio anno siano entrati a far parte del bacino del Consorzio 18 Comuni localizzati in zone collinari di difficile accesso. Offrire servizi di cura e assistenza ad anziani soli, che ad esempio vivono in un cascinale, potrebbe incrementare il carico di lavoro per il nostro ente in maniera esponenziale. Ma dobbiamo essere pronti».
Annuncia Cencio: «Occorre potenziare la funzione dei centri anziani. Abbiamo ideato anche un percorso formativo attraverso il quale gli psicologi illustreranno ai familiari tecniche assistenziali e di gestione quotidiana dei non autosufficienti. Le conferenze inizieranno il 12 marzo, per chiudersi a giugno».
Matteo Viberti

Luca, giovane impiegato a mille euro, non avrà una pensione adeguata

L’INCHIESTA / 2. La situazione legata all’anzianità del Paese si riflette su chi anziano (ancora) non è. Partiamo dalla storia. Luca ha 35 anni e abita ad Alba. Guadagna poco meno di mille euro al mese, ma ha un contratto fisso da impiegato. Luca fa parte di quei 3,4 milioni di italiani sotto i 35 anni che, secondo una ricerca del Censis, sono ben inseriti nel mercato del lavoro. Ma non è sufficiente.

Luca: «Ho paura del domani, a differenza dei miei genitori non posso programmarmi». Con la cifra che guadagna e il regime contributivo in cui si inserisce il suo contratto Luca non riuscirà ad avere una pensione dignitosa. Il Censis calcola che il 65 per cento dei giovani che oggi guadagnano meno di mille euro al mese riceverà una pensione non superiore a questa cifra, pur con avanzamenti di carriera assimilabili a quelli delle generazioni precedenti. Quando Luca sarà anziano riuscirà a coprire le spese sanitarie? Seguendo il rapporto del Censis emerge come il 43 per cento degli italiani tema l’insorgere delle malattie, mentre il 41 non tollera la perdita di autosufficienza. I motivi sono anche economici: le oltre 700 mila badanti presenti in Italia rappresentano per le famiglie una spesa di oltre 9 miliardi di euro annui, mentre 2,5 milioni sono gli anziani che vivono in case non adeguate alle loro condizioni di salute. m.v.

Bando per l’assistenza domiciliare per i dipendenti pubblici

L’INCHIESTA / 3  I servizi sociali dell’Asl Cn2 e il Consorzio socio-assistenziale hanno aderito al bando pubblico dell’Inps per il progetto Home care premium, un progetto di assistenza domiciliare per non autosufficienti. L’iniziativa è nella fase della raccolta delle domande, che possono essere presentate dai dipendenti pubblici o pensionati già dipendenti pubblici, per i familiari di primo grado non autosufficienti seguiti al domicilio. I supporti saranno attivati dall’Inps al raggiungimento di 50 beneficiari e consisteranno in supporti economici o prestazioni dirette erogate dai servizi sociali, per una durata di nove mesi. La domanda deve essere presentata entro il 31 marzo. L’Asl Cn2 ha attivato un’email (hcp.bra@aslcn2) e alcuni sportelli sociali per supportare gli interessati nella presentazione delle domande. Gli sportelli sono: a Bra presso il Centro per le famiglie in via Gianolio 22, il martedì e il sabato dalle 8 alle 13 (tel. 328-72.19.124 oppure 0172-43.04.74); a Cherasco in via Lagorio 5 il venerdì dalle 8.30 alle 13.30 (tel. 360-10.89.362
o 0172-48.70.89); a Sommariva del Bosco presso la sede dei servizi sociali in via Cavour 72 il mercoledì dalle 13.30
alle 18.30 (tel. 360-10.89.362 o 0172-53.009). La domanda deve essere inoltrata via Internet all’indirizzo www.inps.it oppure presso la sede degli sportelli sociali. Lo stesso progetto, con le medesime modalità, è attivo anche
per i 65 Comuni che fanno capo al consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe, Roero. Gli sportelli sono ad Alba in via Manzoni dalle 9 alle 12 del lunedì e giovedì, e il mercoledì dalle 14.30 alle 16.30; e presso le altre sedi del Consorzio, a Corneliano, Cortemilia, Neive, Guarene. Il numero di telefono dedicato è 328-72.19.124.

a.r.

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