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Alba, emozionante commemorazione di Michele Ferrero: piazza Savona porterà il suo nome

ALBA Ha dispensato emozioni, sorprese e rassicurazioni la riunione straordinaria del Consiglio comunale di Alba organizzata giovedì 30 aprile per rendere omaggio alla memoria di Michele Ferrero, patriarca del colosso dolciario scomparso lo scorso 14 febbraio, a Montecarlo, all’età di 89 anni.

Le emozioni sono quelle che hanno provato un po’ tutti i presenti – numerosissimi, tanto da occupare anche parte della scalinata che porta alla sala consiliare – ricordando la signorilità, nel senso più positivo del termine, la lungimiranza e il senso di responsabilità del signor Michele. Dai familiari – seduti in prima fila insieme al Vescovo mons. Giacomo Lanzetti, con in testa la moglie di Michele, Maria Franca, il figlio Giovanni e le nuore Paola e Luisa con i nipotini – ai consiglieri comunali passando per i rappresentanti delle forze dell’ordine e le autorità fino ad arrivare ai dipendenti e ai conoscenti, tutti hanno provato un sentimento di gioia per aver in qualche modo conosciuto una persona che, come l’ha definita il presidente del Consiglio comunale Roberto Giachino, «ha sempre mostrato grande attenzione verso gli altri» e che «ha dimostrato come anche in Italia sia possibile fare impresa rispettando persone e territorio, lasciando un segno che spero possa essere di esempio per l’intero Paese».

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La sorpresa è arrivata invece dal sindaco Maurizio Marello, che ha concluso il suo accorato discorso – in cui, con estrema sobrietà, ha elogiato Michele Ferrero per il suo legame con il territorio e la capacità di aprirsi al mondo – rivelando che «una delle piazze più significative di Alba, quella che porta il nome della città di Savona, sarà intitolata a Michele Ferrero». Applausi scroscianti nell’aula gremita in segno di apprezzamento.

Infine, ma non ultime, le rassicurazioni – chiare, dirette, quasi familiari, nello stile del patriarca – di Giovanni Ferrero, chief executive officer del Gruppo. «Con i dipendenti e soprattutto con Alba si è creato un legame quasi familiare, da comunità allargata – ha affermato Giovanni Ferrero – Ci lega un patto di sangue. Con questi presupposti, termini come delocalizzazione, cassa integrazione e ristrutturazione non sono mai stati pronunciati sotto la guida di Michele e faremo di tutto perché non siano mai pronunciati, non per strategia ma perché incompatibili con la trasparenza di questo patto fiduciario che ci lega indissolubilmente. E le migliaia di persone che hanno reso omaggio alla salma di mio padre Michele, così come oggi il Consiglio comunale, lo hanno rafforzato. Mi sia consentito, a nome mio, di mia madre e della mia famiglia, l’impegno solenne della Ferrero di restare fedele alle sue origini, alla sua storia, al suo retaggio e alla città di Alba». Ancora applausi.

Enrico Fonte

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