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Social Day, cento ragazzi al lavoro per idee solidali

ALBA Il Social day è un’idea. Basata sul concetto di comunità, di redistribuzione delle risorse e di lotta all’individualismo. È una giornata dedicata alla connessione tra persone e alla solidarietà. Il 18 aprile, gli studenti delle scuole albesi lavoreranno – dopo aver trovato in proprio i datori di lavoro – per i più deboli. Parliamo con Alice Riccardi, della cooperativa Orso e coordinatrice del progetto albese, per conoscere i retroscena dell’iniziativa realizzata grazie al contributo della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e promossa dall’organizzazione non governativa veronese ProgettoMondo Mlal in collaborazione con il Comune di Alba, la cooperativa Orso e il sostegno di Gazzetta d’Alba, Associazione commercianti albesi ed Egea.

Che cos’è il Social day?
«Il Social day è un percorso di cittadinanza attiva giovanile e prevede lo sviluppo di alcuni punti fondamentali. Primo, la formazione su cittadinanza responsabile, diritti umani, pace, giustizia e solidarietà per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e per i giovani dei contesti informali. Secondo, una giornata finale fortemente simbolica, la giornata di Social day, in cui i ragazzi realizzano un’attività lavorativa presso negozi, aziende, ditte, case di privati, oratori, associazioni o altri ambienti disponibili a farli lavorare e a offrire loro una ricompensa. I fondi vengono destinati a progetti di cooperazione scelti dai ragazzi, attraverso modalità di coinvolgimento a seconda delle specificità di ogni territorio».

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Cosa accadrà ad Alba, durante questa giornata?
«I ragazzi coinvolti saranno un centinaio, mentre le scuole partecipanti saranno il liceo scientifico, il liceo delle scienze sociali, Apro, Ipc e liceo artistico. I ragazzi saranno impegnati per 3 o 4 ore nel corso della giornata a svolgere lavori presso bar, negozi, librerie, aziende agricole, enti pubblici o privati, e il compenso che riceveranno andrà a finanziare per il 90 per cento il progetto “Mamma! N’na” in Burkina Faso dell’organizzazione non governativa veronese ProgettoMondo Mlal e per il 10 per cento il progetto “Salvaterra” dell’associazione Libera a Badia Polesine. I rappresentanti degli istituti coinvolti hanno affrontato un percorso di formazione sui temi del Social day, e hanno organizzato un’assemblea d’istituto in cui hanno presentato la possibilità di poter partecipare al progetto. L’obiettivo era quello di provare, in autonomia, a trovare dei datori di lavoro che fossero disponibili ad accoglierli per un giorno, e a donare una cifra in solidarietà. Alcuni ragazzi hanno trovato da sé i datori, altri li abbiamo “sistemati” noi, attraverso la cooperativa Orso. Oltre all’attività nelle aziende, il 18 pomeriggio sono previsti due momenti – nel parco Sobrino – in cui i ragazzi saranno di supporto ad attività di animazione a cura delle associazioni Familupi’s Strani vari, Ciabotto, Bingo, Ampelos, Espressione Hip Hop, Iannà Tampè e cooperativa sociale Alice. Al circolo Albanova, nella parrocchia di Cristo Re, verranno invece organizzate attività manuali e si procederà all’allestimento di una mostra (vedi articolo sotto)».

Matteo Viberti

Maria, la disabilità e le stelline di creta

Frequenta la terza del liceo artistico di Alba, e ha la voce di chi non conosce ancora il futuro, ma ha le idee chiare sul presente. Di chi abita quella dimensione ancorata alla realtà, ma colorata di un ideale maggiore. Maria Parisi, durante la giornata del Social day (che ad Alba si terrà il 18 aprile, vedasi l’articolo sopra) non lavorerà in un’azienda. Ma seguirà un progetto di diversa natura. «Molti degli studenti hanno scelto di trascorrere la giornata del 18 lavorando per ditte, bar, cantine oppure esercizi commerciali del territorio. Io ho deciso invece di aiutare tre ragazzi diversamente abili – tutti studenti della mia scuola – nel percorso di partecipazione all’evento del 18 aprile».

Nel parco Sobrino, durante il pomeriggio, Maria allestirà uno stand nel quale i tre ragazzi “venderanno” al pubblico oggetti da loro stessi creati durante l’orario scolastico: stelline in creta, piccoli presepi, braccialettini. Il ricavato, ovviamente, andrà in beneficenza. A sostegno di progetti contro la malnutrizione in Africa e contro l’espansione del fenomeno mafioso nel Sud Italia. «Si tratta di un tentativo di integrazione sociale, di sostegno a ragazzi che sarebbero impossibilitati a lavorare in un’azienda anche se solo per un pomeriggio. In futuro, terminato il liceo, mi piacerebbe lavorare per e con queste persone sovente svantaggiate dal contesto sociale odierno», conclude fiduciosa la ragazza.
m.v.

Una mostra fotografica dedicata a due progetti sociali

Domenica 19 (ore 12) ad Alba, presso il circolo ricreativo Albanova di Cristo Re, nell’ambito del Social day verrà inaugurata la mostra fotografica (con annesso aperitivo) dedicata ai progetti di solidarietà sociale. In particolare, saranno protagonisti il progetto Mamma! N’na – per quanto riguarda la lotta alla malnutrizione di donne e bambini del Burkina Faso – e il progetto Salvaterra, dedicato ai beni confiscati alle mafie. Si tratta di un momento in cui la conoscenza e l’interazione reciproca possono unirsi per approntare benessere ed evoluzione sociale.
m.v.

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