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Un piano per il paesaggio del vino Unesco

INCHIESTA.  Una tutela speciale per i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. È ciò che intende prevedere la Regione nell’ambito del Piano paesaggistico in fase di definizione. Già nella versione del 2009 – adottata ma non approvata in via definitiva – gli amministratori di palazzo Lascaris avevano descritto come un elemento strategico l’area allora candidata al riconoscimento Unesco e ora che il bollino internazionale è arrivato una sorveglianza ad hoc diventa quasi un obbligo.
A volerla è lo stesso territorio: il Comune di La Morra e l’unione Colline di Langa e del Barolo si sono infatti detti disponibili a effettuare una sperimentazione di norme paesaggistiche che, se risulteranno efficaci, verranno trascritte nel Piano paesaggistico regionale e poi recepite dai singoli Comuni attraverso una modifica del Piano regolatore. Nello specifico, saranno testate procedure – più stringenti per le aree della core zone, meno per quelle della buffer zone – relative al “mascheramento” dei fabbricati già esistenti che risultano impattanti con il paesaggio circostante.
Si sperimenteranno anche norme circa la costruzione e la collocazione di nuove strutture, in modo che queste non risultino impattanti e non ostruiscano la visuale sui beni del sito, come ad esempio il castello di Grinzane o vigneti.
«L’iniziativa si inserisce nel solco di quella regionale, sposata dai Comuni di Grinzane, La Morra, Castiglione Falletto e Barolo, che porta il nome dell’architetto Andreas Kipar e che obbliga a tinteggiare i capannoni con colori simili a quelli della natura, evitando il grigio del cemento, e a “coprirli” con vegetazione. Inoltre, si potrebbero gettare le basi per giungere alla definizione di un unico Piano regolatore per l’intera area», commenta il sindaco di Grinzane e presidente dell’unione, Franco Sampò.
Ma non c’è il rischio che norme troppo rigide frenino il settore produttivo? La replica di Sampò: «Non si vuole vietare le costruzioni né tanto meno abbattere quelle già esistenti, ma migliorare, laddove possibile, le imperfezioni e gestire in maniera più appropriata il nostro paesaggio, patrimonio mondiale dell’umanità».
La convenzione tra i Comuni e la Regione per avviare la sperimentazione verrà firmata nei prossimi giorni, mentre il nuovo Piano paesaggistico regionale potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno.
Enrico Fonte

Il servizio completo è disponibile nelle pagine 6 e 7 del numero 17 di Gazzetta d’Alba, in edicola da martedì 28 aprile.

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