CICLISMO Cresce la condizione di Diego Rosa che è stato protagonista della seconda settimana del Giro d’Italia. Lo scalatore albese si è messo in mostra nell’11.a tappa, 153 km da Forlì a Imola, andando in fuga con altri attaccanti, che il gruppo della maglia rosa non è riuscito a riprendere. Nel finale il russo Zakarin si è avvantaggiato rispetto agli altri fuggitivi e ha tagliato il traguardo posto nell’autodromo di Imola in solitaria. I compagni di fuga sono arrivati dopo 53″. Tra questi Rosa che si è classificato 5°.
L’ex biker di Corneliano ha provato l’attacco anche nella 15.a frazione, da Marostica a Madonna di Campiglio, ma il suo tentativo è stato annullato. Raggiunto ai piedi dell’ascesa conclusiva, si è messo in testa a tirare, sgretolando il gruppo dei migliori e mettendo di fatto fuori gioco diversi avversari del capitano Aru e del compagno Landa, che ha poi conquistato la tappa. Nel momento in cui scriviamo questo articolo Rosa è 26° in classifica generale, guidata dallo spagnolo Contador con 2’35” di vantaggio su Aru, che è leader della classifica dei giovani. L’Astana è prima nella graduatoria riservata alle squadre.
Contattato da Gazzetta d’Alba, Rosa ha dichiarato: «È stata una settimana molto difficile a causa del maltempo. Per noi dell’Astana non è stata una passeggiata, dato che c’erano poche tappe adatte alle nostre caratteristiche e la cronometro individuale di Valdobbiadene ha creato un grosso divario tra Contador e Aru. Nonostante ciò, siamo soddisfatti di aver vestito la maglia rosa per un giorno (indossata da Aru), di aver vinto un’altra tappa (con Landa, dopo la prima conquistata la settimana precedente da Tiralongo, nda) e di essere usciti indenni dalle molte cadute».
Martedì 26 maggio si aprirà la terza e ultima settimana di corsa, caratterizzata da grandi salite. L’appuntamento più atteso per gli appassionati piemontesi, e in particolare per i tifosi del fans club di Rosa che saranno presenti con due pullman, è la 20.a tappa, in programma sabato 30 maggio, che porterà il Giro a Sestriere dopo il passaggio sul Colle delle Finestre.
Enrico Fonte
