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Asti-Cuneo, Cirio sostiene le revoca della concessione e annuncia azioni eclatanti

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

La scorsa settimana il presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi aveva scritto al ministro Delrio chiedendo di revocare la concessione dell’autostrada Asti-Cuneo, visto che i lavori sui tratti albesi non partono. «Appoggio in toto la posizione del presidente Biraghi e lo voglio ringraziare, perché stavamo vivendo una situazione di silenzio surreale e il suo intervento è stato fondamentale per risvegliare l’attenzione degli amministratori locali, regionali e nazionali»: così commenta l’eurodeputato Alberto Cirio.

Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

«La concessione alla Società Asti-Cuneo va revocata senza se e senza ma – continua l’on. Cirio – perché non ha rispettato gli accordi e contratti siglati e, quindi, serve immediatamente una nuova gara per procedere al completamento dell’opera. Mi chiedo, poi, dove vadano a finire gli oltre due euro che quotidianamente gli utenti pagano alla barriera di Govone. Nel contratto di concessione dovrebbero essere utilizzati per il completamento dei lavori, ma se l’opera non viene ultimata, allora a che titolo vengono incassate queste risorse? Le nostre aziende hanno già pagato troppo e per troppi anni l’assenza di queste infrastrutture, senza contare il tributo pagato in vite umane. Sosterrò questa posizione a Bruxelles, dove è in corso la trattativa per il rinnovo delle concessioni autostradali tra il Governo e la Commissione europea, e daremo il via nelle prossime settimane ad azioni eclatanti, perché la nostra terra non può continuare a essere presa in giro con così tanta superficialità e leggerezza. Con i consiglieri comunali di Alba, Carlo Bo e Domenico Boeri, abbiamo predisposto anche una mozione per impegnare il sindaco e la giunta a sostenere la revoca della concessione e a chiedere formalmente la sospensione del pedaggio. Mi domando – conclude Cirio – quali sonni stiano dormendo Marello, Borgna, Chiamparino e Renzi: appartengono allo stesso partito e governano a tutti i livelli, comunale, provinciale regionale e statale. Eppure nulla si muove. La pazienza è finita, però: se loro dormono, ci penseremo noi a far sentire la voce dei cuneesi».

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