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Appello del Papa: «Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi»

Approvata la legge sulle unioni civili, è ora di sostenere le famiglie

don rizzolo antonio_q«In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa a esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi». Parole pronunciate da papa Francesco durante la preghiera domenicale dell’Angelus, il giorno dopo la memoria liturgica della beata Madre Teresa di Calcutta. Parole che hanno scosso le comunità cattoliche del Vecchio Continente. Non sono sufficienti i discorsi e le reazioni emotive; occorrono gesti concreti e il Papa stesso comunica che anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi. Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame e cercano una via di speranza, «il Vangelo ci chiama», ha aggiunto Francesco, «e ci chiede di essere prossimi dei più piccoli e abbandonati. Non basta dire coraggio! Occorre offrire una speranza concreta».

g.c.

Dopo l’appello di papa Francesco, le diocesi d’Europa e gli istituti religiosi si sono mobilitati per far fronte a questa emergenza umanitaria. In realtà, la generosità e l’apertura non sono mai mancate, ma le parole del Papa hanno dato un’ulteriore spinta. I vescovi italiani si sono subito attivati e nel prossimo Consiglio permanente (30 settembre-2 ottobre) saranno date le indicazioni operative. Intanto i singoli vescovi si stanno dando da fare: il vescovo di Avezzano, Pietro Santoro, ha deciso di aprire le porte dell’episcopio per ospitare una famiglia di profughi. Ma è solo un esempio tra i tanti. Già oggi le parrocchie italiane ospitano circa 15 mila profughi. Anche la Società San Paolo, come altre congregazioni religiose, sta facendo la sua parte: nella comunità di Vicenza è stato messo a disposizione un edificio che accoglie circa 40 persone. Certo, non va dimenticato che ci vuole anche una risposta politica, che metta un freno alle guerre e alla povertà. La Chiesa, tuttavia, fedele al Vangelo, non può che accogliere, manifestando il volto misericordioso di Dio.

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