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Gianmaria Testa ha aperto Torino spiritualità ad Alba

ALBA. Si è aperta ieri, giovedì 24 settembre, con l’incontro tra Francesco Cordero e Gianmaria Testa, la terza edizione di Torino spiritualità ad Alba. Al centro della conversazione, che ha coinvolto il noto cantautore, lo storico  e il pubblico, il tema del silenzio, inteso come spazio creativo e spirituale. 

“Il silenzio è ricercato da ogni persona che fa arte, che tenta di “dire il non dicibile”. Il silenzio è solitudine, ma esiste una differenza tra la solitudine ricercata e quella invece inevitabile, di “chi è solo”. Per quanto mi riguarda, anche quando ricerco uno spazio di isolamento per comporre i miei brani, so di non essere solo. Questo è anche grazie alla consapevolezza della mia famiglia e delle persone che mi stanno vicino: la loro presenza rimane lì, a tenermi compagnia e a suggerirmi che qualcuno c’è, vicino a me”. L’artista ha poi esteso la conversazione col pubblico alle dinamiche dell’oggi, in particolare il tema dei migranti: “Il Mediterraneo era un mare di scambio, oggi è diventato una tomba. Provo vergogna e senso di colpa per ciò che sta accadendo, per le vittime ormai quotidiane. Sento un senso di responsabilità. Anni fa mentre ero in vacanza vidi un peschereccio che “gettava” a mare due nordafricani come fossero spazzatura. Da allora nel mio piccolo ho tentato di contribuire a creare consapevolezza. Ho composto un album, anni fa, esclusivamente dedicato al tema delle migrazioni”. L’umiltà e la predisposizione verso l’altro connotano la performance dell’artista, senza ombra dei narcisismi e le presunzioni che sovente caratterizzano personaggi pubblici, famosi, acclamati. “Il mondo sembra diviso in due categorie”, dice Testa. “Quelli che percepiscono il mondo, ovvero che sono protagonisti di un universo che esiste in loro funzione. E quelli per cui il mondo esiste e basta, a prescindere dalla loro persona, e continuerà a esistere dopo di loro. Io mi sento appartenere a questa seconda categoria”. Fino a concludere con una frase che sa di saggezza, di uno spessore umano non riproducibile nella sua eleganza: “Abbiate pazienza se vi è sembrato che stessi “pontificando” questa sera, non era mia intenzione. Questa volta è andata così, c’eravate voi ad ascoltare me. La prossima sarò io ad ascoltare voi, promesso”.

Sotto alcune immagini della serata che sarà seguita, alle 21 di oggi, venerdì 25 settembre, da un incontro con Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose e autore letterario, sempre al teatro sociale di Alba, per assistere al quale sono ancora disponibili dei biglietti presso il botteghino del teatro Busca.

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