ALBA Come ogni anno abbiamo incontrato Franco Giovanetti, responsabile del servizio vaccinazioni, profilassi, malattie infettive dell’Asl Cn2, per fare il punto sul vaccino antinfluenzale.
Quando saranno disponibili i vaccini, Giovanetti?
«I medici di famiglia cominceranno a utilizzarli ai primi di novembre: sono loro a somministrare la quasi totalità delle dosi. Per chi è impossibilitato ad andare dal medico di famiglia, il nostro servizio ad Alba è aperto il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 11 con accesso libero per gli adulti che vorranno fare il vaccino, mentre per i bambini a rischio (affetti da malattie croniche) si va su appuntamento (tramite il numero 0173-31.66.19). A Bra siamo disponibili sia per gli adulti che per i bambini solo su appuntamento (0172- 42.04.42). Somministreremo i vaccini dal 14 novembre. Tutto questo discorso vale per i cittadini di età pari o superiore a 65 anni o che fanno parte delle categorie a rischio: in questi casi è il Servizio sanitario nazionale a fornire gratis il vaccino».
Quante dosi saranno somministrate?
«Per l’Asl Cn2 ne abbiamo 23.000: meno degli anni precedenti, perché l’adesione è calata a partire dal 2009 per la perdita di fiducia nei confronti di questo strumento preventivo».
Qual è l’efficacia del vaccino antinfluenzale?
«Il vaccino viene preparato circa sei mesi prima rispetto all’utilizzo e in questo lasso di tempo il virus può manifestare mutazioni genetiche, quindi la risposta del vaccino può essere meno efficace o addirittura inefficace, a seconda della somiglianza fra il virus circolante e quello utilizzato per il vaccino. Comunque, una protezione anche parziale può essere importante soprattutto nei soggetti più vulnerabili».
Quando si verifica il “picco” dell’influenza e quante persone ne sono colpite?
«Probabilmente sarà a dicembre-gennaio. In media si registrano, ogni anno, circa 5 milioni di casi in Italia».
Il vaccino può avere effetti collaterali?
«Le reazioni comuni sono quelle locali dei primi due-tre giorni, come indolenzimento del braccio e arrossamento, e più raramente febbre. Esiste l’ipotesi di reazioni allergiche, ma sono estremamente rare».
Adriana Riccomagno