Interinali sì o no? Sindacato contro Asl

Servono altri tre anni per vendere i vecchi ospedali

SANITÀ Nell’Asl Alba-Bra ci sono una ventina di operatori socio-sanitari al lavoro con un contratto interinale in scadenza: l’azienda vorrebbe rinnovare il rapporto precario mentre la Cisl Fp ricorda che le direttive della Regione sono molto chiare: «Da giugno 2015 non si assume più personale come interinale», spiega Alessandro Bertaina, segretario generale Cisl Fp Cuneo. «Lunedì 12  abbiamo avuto un incontro con l’assessore Saitta per discutere degli atti aziendali e abbiamo evidenziato come l’Asl di Alba non intenda rispettare quella direttiva». Si tratta di persone che lavorano nell’Asl albese da uno o due anni e, aggiunge il segretario, «chiediamo che vengano assunti secondo la legge e le direttive. L’ipotesi migliore sarebbe un contratto del settore pubblico, ma siamo pronti al confronto per trovare una buona soluzione».

Non è tutto, Bertaina “indaga” anche sul perché l’azienda preferisca i contratti precari: «L’azienda ci dice che gli assunti tramite graduatoria pubblica a distanza di un anno presentano limitazioni fisiche funzionali di varia entità». Le statistiche, infatti, indicano che oltre il 30% degli oss in servizio all’Asl Alba-Bra presentano limitazioni fisiche che ne limitano le mansioni a cui possono essere affidati. «Dall’azienda sostengono che ciò sia un problema perché non sanno poi come utilizzare le persone. Crediamo anche noi sia un problema», commenta Bertaina. «Ma la domanda da porsi dev’essere un’altra: perché ciò accade? Perché insorgono dopo un anno delle limitazioni fisiche funzionali? Chiediamo delle spiegazioni convincenti». Spiegazioni che vanno cercate, soprattutto, nell’organizzazione del lavoro. Da anni il personale in servizio ad Alba e Bra lamenta di essere in numero ridotto rispetto alle esigenze e sottoposto a turni di lavoro gravosi pur di mantenere alta la qualità del servizio offerta ai degenti.

Alba ospedale

Muoversi tra i capitoli del bilancio di un’Asl, seppure virtuosa e con i conti in ordine, in una Regione sottoposta a un piano di rientro per chiudere i buchi del recente passato è tutt’altro che impresa facile, come conferma il direttore generale Francesco Morabito che, sul caso spefico dei contratti degli oss rinnovati sempre tramite il canale interinale, spiega: «Il blocco delle assunzioni prima e la fase di approvazione degli atti aziendali poi, ha determinato un momento di riflessione sui futuri assetti dell’azienda, anche per quanto riguarda le risorse umane. In quel clima di incertezza era solo possibile procedere a decisioni che non diminuissero i livelli di assistenza in essere e il ricorso a forza lavoro interinale è stato un passaggio pressoché obbligato».
Ad Alba e Bra vanno fieri per aver chiuso il 2014 – fra le pochissime Asl in Piemonte – in pareggio e senza bisogno di alcun aiuto finanziario aggiuntivo da parte della Regione e puntano a rimanere in una condizione di gestione sana ed efficiente, in grado di fornire servizi di sanità pubblica adeguati alle aspettative del territorio. Il direttore lascia trapelare buone intenzioni per il futuro: «Con lo sblocco delle assunzioni, la prossima approvazione dell’atto aziendale, e tenendo conto della nostra quota capitaria (cioè quanto ogni azienda del territorio ha a disposizione per fornire servizi ai suoi utenti, nda) che è al di sotto della media regionale, l’azienda procederà a definire i nuovi assetti degli organici compresi gli operatori socio-sanitari»

g.s.

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