Bra combatte contro il proliferare delle nutrie

AGRICOLTURA Bra dichiara guerra alle nutrie. Questi roditori di grande taglia stanno infatti provocando gravi danni al sistema di canali irrigui, bealere e fossati che caratterizza la pianura cuneese. La Giunta comunale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Luciano Messa, ha deciso quindi nei giorni scorsi di dare attuazione a una delibera della Giunta regionale che fissa i criteri per ridurre il numero degli animali.

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Originaria del Sudamerica, la nutria è stata introdotta in Italia per l’allevamento a scopo commerciale, perché la pelliccia dell’animale era utilizzata per realizzare capi di abbigliamento. Il venir meno della convenienza economica ha comportato il rilascio in natura di esemplari che poi si sono notevolmente moltiplicati. La nutria ha infatti un elevato tasso riproduttivo (13,96 piccoli per femmina).
I danni provocati dall’animale sono soprattutto legati alla sua abitudine di scavare tane sotterranee negli argini dei canali, favorendo l’infiltrazione di acqua e quindi cedimento delle sponde. Altri danni vengono causati alle coltivazioni di grano, mais, riso, soia e ortaggi di cui l’animale si nutre.
La Regione ha previsto precise modalità per la cattura e l’uccisione degli animali: con gabbie-trappola e soppressione in contenitori ad alta concentrazione di biossido di carbonio (una sorta di camera a gas) durante l’intero anno da parte di cacciatori in possesso di regolare licenza, personale degli enti delegati alla tutela delle acque (consorzi irrigui o personale specializzato incaricato), agricoltori, personale di vigilanza della Provincia; con gabbie-trappola e soppressione con arma da fuoco, da parte di cacciatori in possesso di regolare licenza o di personale di vigilanza della Provincia; con arma da fuoco da parte di cacciatori in possesso di regolare licenza o di personale di vigilanza della Provincia (negli ultimi due casi nei limiti del calendario venatorio).
L’Ufficio ambiente, igiene e sanità del Comune preparerà un piano di monitoraggio e controllo della specie, coordinando l’attività dei vari soggetti coinvolti.
Diego Lanzardo

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