La comunità senegalese vuole donare il sangue

BRA Anche la comunità senegalese di Bra – che conta oltre 250 persone (tra adulti e minori) – intende offrirsi per la donazione di sangue. E lo ha comunicato sia al sindaco, sia ai presidenti di Avis e Fidas, le due associazioni del territorio che si occupano di raccogliere sangue e plasma. Come racconta Mor Samb, presidente dei senegalesi che vivono all’ombra della Zizzola: «Abbiamo deciso, a livello di assemblea della comunità, di dare il nostro contributo nella costante ricerca di sangue che viene svolta da ospedali e case di cura. Noi sappiamo che in città operano da anni sia l’Avis sia la Fidas: i nostri adulti, che sono in età di donazione, intendono fare tutto l’iter per essere poi accolti tra i volontari di una di queste due associazioni».

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Lo stesso presidente ha quindi esposto il proposito al consigliere Ab Amajou che, a sua volta, lo ha riferito al sindaco. E Bruna Sibille, in un recente incontro a palazzo comunale, ha fatto incontrare i presidenti Armando Verrua (Avis) e Tomaso Allocco (Fidas) con Samb, per poter avviare questa collaborazione.
Spiega Allocco: «Domenica scorsa ho incontrato la comunità senegalese, alla quale ho spiegato l’iter da seguire: presentarsi in sede, compilare la scheda di richiesta, sottoporsi al prelievo che serve per escludere problemi virali e poi mettersi in lista per la donazione. Con un duplice vantaggio: essere controllati costantemente e fare del bene alla società».
Conclude Armando Verrua: «Nelle file dell’Avis, già da qualche anno, abbiamo accolto qualche senegalese, che aveva deciso per proprio conto di diventare donatore. Adesso invece è l’intera comunità che si sta muovendo e questo costituisce un altro passa avanti nella loro integrazione con il tessuto sociale braidese. Naturalmente tutti gli aspiranti dovranno sottoporsi alla normale procedura per poter essere annoverati tra i donatori; confidiamo che le risposte siano numerose».

Valter Manzone

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